Se vi è capitato di leggere l’editoriale che contempla le ipotesi evolutive a lungo termine – quello di lunedì 12 Dicembre – avrete fatto caso che parlando della tendenza post-Artico accennammo alla possibilità di una reiterazione del freddo. Freddo che indicammo di natura Continentale perché proveniente dalla Russia e non più dalla Scandinavia.
In molti dei tanti commenti all’articolo, alcuni di Voi si mostrarono scettici. Non solo, in qualche caso siamo stati accusati di illudere le persone o peggio ancora, di non saper leggere i Modelli. E’ probabile che anche dopo aver letto l’articolo, molti resteranno ancorati sulle loro posizioni. Può darsi che sia una forma di protezione, un nascondersi sino all’ultimo nella speranza che l’Inverno arrivi per davvero.
Consentiteci però di rivendicare quel che, in giornata odierna, ha disegnato il Centro di Calcolo Europeo attraverso l’elaborazione del suo modello: ECMWF. Guardate la mappa. E’ il 23 Dicembre, antivigilia di Natale. Che notate? Beh, anche per i non avvezzi è relativamente semplice distinguere un nucleo d’aria molto fredda tra i Balcani e l’Italia. Sapete che significa? Che qualora dovesse realizzarsi quella configurazione, gran parte d’Italia si troverebbe a fronteggiare un gran freddo e nevicate a bassissima quota. Localmente anche sul mare.
Affinché si possa realizzare l’impianto, che vede l’Alta delle Azzorre ergersi a blocco della circolazione atlantica e spingersi verso la Russia, dovranno incastrarsi alcuni tasselli. Possiamo dirvi, al momento, che un ruolo importante verrà svolto da alcuni movimenti barici che avverranno nel lontano Pacifico. Indizi in tal senso arrivano anche dall’ultima emissione del modello Americano GFS, quella delle ore 06Z, ove si evince il tentativo di blocco Azzorriano.
Non vogliamo illudere nessuno, intendiamoci. L’altra possibilità è quella indicata ieri, ossia una ripresa della circolazione Atlantica alle alte latitudini e l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo. Insomma, il Natale potrebbe proporci o un bel sole e clima mite, oppure un gran freddo e molte nevicate. Al momento, la più probabile sembra la prima – anche perché percorsa con maggior frequenza da entrambi i Modelli – ma vista la virata delle ultime 24 ore crescono le quotazioni della seconda.