Stato assoluto di grazia per l’anticiclone, che abbraccia senza sosta gran parte dell’Europa e del Mediterraneo. Si tratta di un’alta pressione di fagocitare completamente i sistemi perturbati atlantici, resi sterili o costretti a fare i salti mortali seguendo rotte distanti dal Vecchio Continente. I massimi barici in quota risultano situati in prossimità della regione alpina, mentre quelli al suolo arretrano leggermente verso levante, un piccolo segnale che l’Atlantico non vuole restare ancora per molto in disparte.
Dicevamo dei fronti atlantici costretti a salire di latitudine: dopo aver lambito le Isole Britanniche, tendono a dirigersi sulla Penisola Scandinava. Il cuore centrale dell’Europa è saldamente protetto dal campo anticiclonico: le inversioni termiche restano le grandi protagoniste, come possiamo intravedere dal tappeto di nubi basse e soprattutto nebbie che imperversavano, anche nella parte centrale del giorno, dalla Germania fino alla Bielorussia. In tutte queste zone interessate dalla nebbia le temperature sono rimaste basse, con frequenti condizioni di gelo diurno con nebbia congelantesi.
I disturbi instabili sul Mediterraneo si sono fortemente ridimensionati a favore dell’anticiclone: nella giornata odierna non si sono così avute nuove precipitazioni nemmeno sulle Isole Maggiori, seppur lambite da residui di addensamenti nuvolosi irregolari. Il sole ha prevalso praticamente ovunque, salvo le nebbie in Val Padana che si sono assottigliate, in parte, nelle ore centrali del giorno resistendo solo sul cuore della pianura e specie lungo il corso del Grande Fiume Po.