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Possibile svolta invernale? Solo nel momento in cui il Vortice Polare si darà una “calmata”

di Mauro Meloni
25 Nov 2011 - 20:52
in Senza categoria
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Grafico dell'indice d'Oscillazione Artica (AO), è possibile ingrandirlo cliccando sopra: la parte nel riquadro evidenzia l'evoluzione, con il probabile abbassamento dell'indice dopo il picco attuale, che risulta il più elevato degli ultimi 6 mesi. Fonte NOAA.
Lo stato di salute del Vortice Polare si misura attraverso l’indice di Oscillazione Artica (Arctic Oscillation): tale indice, calcolato tra le latitudini di 65°N e 90°N, mostra l’alternarsi ciclico sul Polo di condizioni di bassa pressione ben strutturata (valori positivi) oppure di alta pressione polare (indice che scende su livelli negativi). Un indice marcatamente positivo è quindi sempre sintomo di un Vortice Polare molto forte e compatto, che favorisce la spinta veloce di correnti d’aria mite oceanica sulle medie latitudini dell’Europa.

In queste condizioni di cosiddetto AO+ spesso il Mediterraneo rimane influenzato da spinte dell’anticiclone sub-tropicale oceanico: è un po’ lo scenario nel quale ci stiamo venendo a trovare attualmente, con un ponte stabilizzante in affermazione sull’Europa Centro-Meridionale e fortissimi depressioni in transito alle latitudini. Il Vortice Polare sta letteralmente girando a mille e proprio in questi giorni ci apprestiamo a misurare i valori più alti degli ultimi mesi, con circa +3 di anomalia positiva. Possiamo altresì notare come da settembre ad oggi l’indice AO sia rimasto quasi costantemente su livelli positivi: non è quindi un caso che a ciò abbia corrisposto un autunno finora così mite e caratterizzato anche da lunghe fasi siccitose.

Ora che ci apprestiamo ad entrare quasi nel periodo invernale (il 1° dicembre inizia la stagione meteorologica), quest’indice inizia ad essere seguito con grande trepidazione, attendendo che s’intravedano evoluzioni favorevoli alle colate artiche (in genere favorite dalla discesa dell’indice su livelli negativi). Tutti si attendono crolli drastici dell’indice AO per avere un inverno autentico, in realtà non è proprio così e spesso basta un indice neutrale o solo leggermente negativo per vedere ottime configurazioni di matrice invernale. Basti peraltro pensare che, quando l’AO negativo si accompagna ad una NAO eccessivamente negativa, quasi mai le discese artiche prendono la via del Mediterraneo, ma risultano leggermente più occidentali.

Venendo all’evoluzione, il grafico in alto mostra chiaramente una discesa dopo l’attuale picco positivo: l’indice AO tenderebbe a rientrare su valori neutrali o quasi entro l’inizio di dicembre, anche se proprio per le proiezioni di partenza del nuovo mese notiamo uno “spread” elevato fra le varie ipotesi. Insomma, potrebbe sostanzialmente succedere di tutto, ma di certo la contrazione dell’AO dovrebbe rallentare almeno un pochissimo la corsa del Vortice Polare, consentendo un maggiore dinamismo per l’inizio del nuovo mese.

Probabilmente sparirà l’implacabile blocco anticiclonico continentale e sarebbe già qualcosa: va poi sottolineato che la grande concentrazione di freddo alle latitudini polari non è da vedersi come un fattore così negativo, perché nel momento in cui cambia la circolazione tutta quell’aria fredda sarebbe invitata a scendere. E se questo non dovesse accadere a dicembre, l’occasione più propizia potrebbe magari capitare a gennaio. Chissà…

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