Non c’è pace per l’Italia, è davvero un inizio marzo fortemente condizionato dal maltempo. Una girandola perturbata appare ben evidente sul Mediterraneo Centrale, ma ad essa si contrappone una vasta cellula anticiclonica che occupa l’Europa Centro-Settentrionale. In questo modo si è rafforzata una situazione di blocco, che vede il vortice stazionare sui mari italiani, senza nessun varco per portarsi verso levante.
Da ormai 3 giorni il perno della depressione appare ancorato sulla Sardegna, a dimostrazione del totale fase di stallo. E gli ammassi nuvolosi girano così in senso antiorario, andando a penalizzare le stesse zone. Il carburante al complesso ciclonico viene garantito dal contrasto fra l’aria fredda richiamata dai Balcani e quella più mite mediterranea risucchiata dallo Ionio. Proprio lo scirocco aveva alimentato ieri una forte perturbazione temporalesca, con ingenti precipitazioni per l’estremo Sud.
Un po’ di respiro per le estreme regioni meridionali, ma non è finita qui, mentre il maltempo più incisivo si è quest’oggi concentrato verso le aree adriatiche centro-settentrionali, con le precipitazioni esaltate dalle forti correnti orientali attratte dai Balcani, tanto che sulle Marche si sono purtroppo avute esondazioni dei fiumi e 3 vittime del maltempo. In seno a queste correnti da est, si è propagata aria più fredda che ha favorito copiose nevicate fino in pianura sull’Emilia Romagna e a quote molto basse sulle aree centro-settentrionali marchigiane. Ingenti gli accumuli sui rilievi già a quote collinari, l’Appennino sembra vivere la sua fase più “festante” dell’intero inverno.