LUGLIO iniziato fra i capricci Un gocciolone freddo tiene sotto scacco gran parte del comparto centro-orientale dell’Europa, dove si rinnovano di continuo ammassi nuvolosi a frequente carattere temporalesco. L’intera voragine perturbata resta alimentata da un attivo contributo d’aria fredda che scende dal Mare di Norvegia e dal Mare del Nord: queste correnti fredde vanno a mantenere attiva la circolazione ciclonica, intrappolata fra un’alta pressione sulla Russia ed un promontorio anticiclonico che abbraccia parte dell’Ovest Europa.
A proposito dell’Europa Occidentale, il bel tempo non appare però così solido: infiltrazioni atlantiche lambiscono le Isole Britanniche, mentre sulla Penisola Iberica avanzano nubi connesse ad un’ansa ciclonica in graduale avanzamento dal Vicino Atlantico. Solo sulla Francia il cielo appare ben sgombro da nubi, ma con temperature vicine alla norma, ben lontane dai livelli record raggiunti ad inizio settimana.
L’Italia si trova un po’ nel mezzo fra la circolazione fredda continentale e l’anticiclone relegato ad ovest. Questo garantisce un pizzico d’estate, nonostante la chiara esposizione all’afflusso di correnti fresche nord-atlantiche. Non a caso, è proprio lo scorrimento d’aria fresca a rivitalizzare di continuo l’instabilità atmosferica, i cui massimi effetti si sono manifestati sulle regioni centrali, analogamente a quanto accaduto già nella giornata di venerdì.
I temporali non si sono limitati ad interessare le sole zone interne e montuose: al mattino qualche nucleo convettivo ha infatti colpito le coste toscane e parte del Levante Ligure, mentre poi nel pomeriggio tutta una serie di celle temporalesche nate in Appennino (e settori limitrofi) si sono poi facilmente propagate alle regioni adriatiche, con scrosci di pioggia anche sulle coste fra l’Abruzzo ed il Molise. Notevolmente abbondanti gli acquazzoni che si sono abbattuti sull’Alto Lazio, con accumuli superiori ai 50 millimetri sull’Alto Lazio.