Prima parte di marzo vivacemente allegra: gelo e neve, ormai sembra certo, stanno lasciando un’impronta abbastanza importante in questa prima decade anche sull’Italia. Fin qui non c’è comunque nulla di anomalo, siamo peraltro abbastanza abituati a questi inizi di marzo in salsa invernale. Come proseguirà il trend di quest’inizio di primavera? Non è facile scrutare l’orizzonte, affidarsi ai modelli stagionali è d’altronde un esercizio rischioso e poco redditizio, ancor più in una stagione di transizione che vede peraltro l’influenza a livello globale di una Niña che non è ancora chiaro quando andrà completamente a colmarsi.
Il mese di marzo sembrava dover seguire un andamento non così lontano da quanto visto a febbraio, con prevalenti situazioni siccitose su buona parte del comparto centro-occidentale del Continente e, almeno sulla carta, anche sull’Italia per via di frequenti ingerenze anticicloniche, pur con temperature non così discostanti dalla norma. E’ stato poi sufficiente che una bassa pressione si arenasse sul Mediterraneo per portare il maltempo sul nostro Paese, tanto che su diverse zone le precipitazioni cadute sono state fin d’ora superiori alla norma dell’intero mese.
E’ ora lecito attendersi che questo mese prosegua su alterne vicende ed il fisiologico rallentamento del Vortice Polare potrebbe anche favorire nuove irruzioni artiche nella seconda parte del mese. Allora proviamo a cercare quali sono le ipotesi che vanno per la maggiore in merito alla tendenza sulla prosecuzione della primavera nei prossimi mesi: vi mostriamo mappe puramente probabilistiche (dei grandi cervelloni americani) e queste avvalorano l’ipotesi di un regime secco ed anticiclonico sulla parte settentrionale ed orientale dell’Europa, a fronte di maggiori potenzialità instabili per quel che concerne il bacino del Mediterraneo, dove le temperature potrebbero risultare globalmente di poco inferiori alla norma.