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Le Hawaii, un paradiso tropicale, ma che piogge sulle pendici delle montagne!

di Massimo Aceti
27 Mar 2005 - 11:56
in Senza categoria
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Nelle immagini (fonte https://www.berclo.net) Waikiki Beach e la Haunama Bay
le hawaii un paradiso tropicale ma che piogge sulle pendici delle montagne 2888 1 2 - Le Hawaii, un paradiso tropicale, ma che piogge sulle pendici delle montagne!
Le isole Hawaii sono il 50° stato degli USA. Situate nel bel mezzo del Pacifico settentrionale, si estendono per 16.800 kmq tra 19° e 23°N, per quanto riguarda le isole principali, mentre alcuni piccoli atolli si allungano ben oltre i 25°N. Sono isole di natura vulcanica, con alte montagne, in particolare nella più grande e meridionali, l’isola appunto di Hawaii, chiamata anche “Big Island”, dove il Mauna Loa e il Mauna Kea superano i 4000 metri.

Il clima delle isole Hawaii è tropicale, con spesso notevoli differenze anche in zone geograficamente vicine. Questo ne rende abbastanza complicata la descrizione e l’eventuale consiglio a chi volesse recarvisi su dove e quando andare. Nel complesso le temperature estive, fra maggio e ottobre, sono un po’ più calde (il picco è in agosto, quando al livello del mare la media è sui 25°/26°C, grandezza in cui esprimeremo tutte le temperature) di quelle invernali e questi stessi mesi in genere sono anche i più asciutti. Febbraio e marzo sono i mesi più freschi, durante i quali le temperature notturne sulla costa scendono fino a 15°, mentre le medie sono intorno a 22° (scendono sotto i 20° oltre il 25° parallelo).

Durante l’estate gli alisei di NE sono persistenti e cieli sereni e azzurri anche per intere settimane non sono inconsueti, ma soprattutto sui versanti montuosi esposti a questo vento i temporali pomeridiani sono piuttosto comuni e spesso violenti. Nel complesso in estate sono comunque più piovose le isole meridionali, più vicine alla zona di convergenza intertropicale dove si incontrano gli alisei di NE e SE (e che appunto in estate si trova ai suoi massimi settentrionali) e più interessate dalla nuvolosità convettiva originata sull’Oceano dove scorre la calda corrente equatoriale, che intorno ai 10°-12°N scorre da est verso ovest.

In inverno, con l’abbassamento di latitudine dell’anticiclone del Pacifico, i venti alisei sono spesso interrotti da altri venti, portando intervalli di tempo nuvoloso con piogge quando le depressioni pilotate dal ciclone delle Aleutine riescono a influenzare anche il clima delle Hawaii. Durante le più forti tempeste invernali, portate dal vento sudoccidentale detto Kona, possono cadere 75-100 mm di pioggia in un’ora, sui versanti esposti. Sono ovviamente le coste occidentali quelle più esposte a queste tempeste invernali e spesso ricevono gran parte delle loro precipitazioni annue in una manciata di queste perturbazioni invernali.

Il fattore più importante nel caratterizzare il clima hawaiano è orografico, sono quindi determinanti le montagne. Più alte sono le montagne, più significativi i valori estremi. Per questo sulla Big Island la costa sopravvento agli alisei di NE riceve una media di 3300 mm/anno di pioggia, mentre la costa sottovento, quella occidentale, con l’ombra pluviometrica delle vette di oltre 4000 metri del Mauna Kea e del Mauna Loa, riceve in alcune zone meno di 750 mm (nelle isole più meridionali il contributo delle piogge invernali che arrivano da ovest è meno importante).

Anche sulle coste occidentali però le piogge e la copertura nuvolosa sono molto variabili. Spesso con tempo soleggiato e secco sulla costa, solo 5 miglia nell’interno, sulle pendici del Monte Hualalai mattine soleggiate sono seguite da pomeriggi nuvolosi e brumosi, con piogge sulle piantagioni di caffè. Uno dei posti più umidi della terra è sul Mount Waialele, nel centro dell’isola di Kauai (la più settentrionale delle isole principali), ma solo 30 km a sud la località turistica di Poipu riceve solo 400 mm/anno di pioggia, mentre Hanalei, sulla teoricamente umida costa nord, riceve oltre 1100 mm, per lo più nelle tempeste invernali. Waikiki Beach si trova nell’ombra pluviometrica delle Koolau Mountains e riceve pioggia solo negli occasionali, ma tremendi, temporali pomeridiani estivi, molti dei quali però lasciano la costa asciutta o quasi, mentre le colline circostanti sono coperte da dense nuvole nere fra le quali appare l’arcobaleno.

Le temperature scendono di circa 2° ogni 320 metri per cui le temperature sulle vette più alte scendono in inverno di qualche grado sottozero, con quindi non rare nevicate. Chi va in montagna a Maui o sulla Big Island, quindi anche nella zona del Volcano National Park, deve prevedere già una giacca leggera nelle sere estive e un abbigliamento molto caldo nel periodo invernale.

Le Hawaii sono occasionalmente colpite da cicloni tropicali, soprattutto da luglio a ottobre (anche se la stagione “ufficiale” dei cicloni termina in gennaio), tuttavia essi sono meno frequenti che nel Pacifico più occidentale, dove spesso investono Giappone, Taiwan e Isole Marianne. L’ultimo ciclone distruttivo colpì Kauai e Ohau nel 1992, con effetti devastanti. Terremoti e tsunami sono eventi geologici imprevedibili che colpiscono le isole portando distruzioni notevoli. Hilo, sulla Big Island, ha subito nel 1946 e 1960 due tsunami, il secondo dei quali ha causato 156 morti. La segnaletica indicante le vie di fuga verso zone più alte è posta nei punti più vulnerabili agli tsunami delle isole.

Le temperature del mare oscillano da 27° in estate a 23° in inverno. La durata del giorno è di poco meno di 11 ore in inverno e 13,5 in estate.

Hilo (19,7°N) si trova sulla costa est della Big Island, alle pendici delle montagne più elevate dell’arcipelago. Le masse d’aria trasportate dagli alisei da NE sono così costrette a sollevarsi e a condensare la loro umidità, per cui le piogge (in genere temporali pomeridiani) risultano copiose in ogni periodo dell’anno, appena inferiori solo in inverno, quando la predominanza degli alisei viene talvolta interrotta da altri venti, in genere da SW, rispetto ai quali Hilo è protetta, e in estate, quando predomina un regime anticiclonico e l’aria portata dagli alisei è un po’ più secca e stabile. Cadono 3281 mm/anno, con tutti i mesi estivi sotto i 250 mm (minimo in giugno con 157 mm) e gennaio a quota 251. I periodi più piovosi sono marzo/aprile (354 e 388 mm) e novembre/dicembre (369 e 306 mm). Temperature: gennaio e febbraio 22,0°, aprile 22,6°, agosto 24,6°, ottobre 24,2°, anno 23,3°.

Kainaliu (19,5°N) è una località collinare, a poco meno di 500 metri, sulla parte nordovest della Big Island. Qui piove molto meno, essendo la località sottovento agli alisei di NE e non esposta ai venti invernali di SW, che investono direttamente invece il settore sudoccidentale dell’isola. I 1558 mm/anno si distribuiscono senza stagione asciutta, con massimo dato dai temporali estivi (oltre 150 mm/mese da giugno a settembre, 186 in luglio) e minimo invernale (dicembre 84, tutti i mesi da novembre a marzo sotto i 115 mm). Temperature: febbraio 19,7°, aprile 20,2°, agosto e settembre 22,0°, novembre 21,3°, anno 20,9°.

Piove ancora meno a Upolu Point (20,3°N), la punta più settentrionale della Big Island, esposta ai venti ma senza rilievi vicini a facilitare i moti convettivi (e abbiamo visto come la componente orografica sia importantissima per le piogge hawaiane). Abbiamo 817 mm/anno, con massimo invernale, portato dalle perturbazioni che vengono da W/SW (gennaio 112 mm, marzo 110), e minimo in tarda primavera ed estate, mancando il contributo dei temporali orografici (settembre 30 mm, meno di 60 mm/mese da maggio a ottobre).

Andiamo ora in montagna, all’osservatorio meteo del Mauna Loa, a quota 3398. In alta quota piove poco (524 mm/anno, molto più abbondanti le piogge a quote inferiori), quasi nulla in estate. Le termiche che originano i temporali si alzano infatti sui caldi versanti esposti al mare a quota piuttosto bassa e anche se le nubi cumuliformi raggiungono grandi altezze procedono poco nell’interno, interessando appunto soprattutto la media montagna, piuttosto che i coni vulcanici (lo stesso discorso vale infatti per il Mauna Kea). Il mese più secco è giugno con 14 mm, seguito da luglio con 29, mentre i mesi più piovosi sono quelli invernali, con ancora gennaio e marzo in evidenza (70 e 62 mm). In quota come sul mare, febbraio alle Hawaii è più asciutto sia del mese che segue che di quello che precede. Il maggiore soleggiamento, e la minore marittimità del clima, fanno si che giugno sia il mese più caldo (9,0°), mentre rimane febbraio il più freddo (5,1°). Altre medie: aprile 5,9°, ottobre 7,8°, anno 7,0°. Le temperature ci dicono che fino a questa altezza prevale la pioggia anche in inverno, mentre la neve diventa più probabile oltre 3700-3800 metri.

Sulla parte sudorientale dell’isola di Maui, ai piedi di una montagna alta oltre 3000 metri, Hana ha temperature medie che vanno da 21,8° in gennaio e febbraio a 25,1° in agosto (media annua 23,6°) e riceve 2112 mm/anno, con solo giugno (98 mm) caratterizzato da relativa stabilità. Negli altri mesi si va dai 137 di settembre ai 242 di marzo, cui per accumuli si avvicina molto gennaio (240 mm).

A Honolulu (isola di Ohau, 21,3°N) questo il campo termico: gennaio 22,7°/18,6°/26,7°, aprile 24,3°/20,3°/28,2°, agosto 27,4°/23,4°/31,5°, ottobre 26,4°/22,3°/30,5°, anno 25,1°/21,1°/29,1°. Piove poco: 559 mm/anno. Scarsissime le piogge estive (da giugno a settembre meno di 20 mm/mese, 11 in agosto), un po’ di più in primavera e autunno (aprile 39 mm, ottobre 58), ancor più in inverno (dicembre 96 mm, gennaio 90).

Midway (oltre 28°N), resa famosa dalla battaglia navale del 1942, è uno dei piccoli atolli che continuano a nord delle isole principali l’arcipelago. La maggiore latitudine comporta un’escursione stagionale ormai significativa: febbraio 18,8°, aprile 19,9°, agosto 26,6°, ottobre 25,0°, anno 22,6° (si noti la estrema marittimità, con riscaldamento primaverile e raffreddamento autunnale molto ritardati per l’inerzia termica delle acque marine). Precipitazioni: 1080 mm/anno, con massimo nei primi mesi dell’inverno (novembre 113 mm, dicembre 111, gennaio 121) e un picco secondario in agosto (104 mm), mentre il periodo più asciutto è la tarda primavera (maggio 55 mm, giugno 49), quando da un lato transitano poche perturbazioni delle medie latitudini, dall’altro il mare ancora freddino non facilita l’attività temporalesca.

L’interesse turistico di queste isole non è limitato all’aspetto balneare, che comunque è essenziale nell’economia dello stato, con Florida e California uno dei tre stati americani anelati da quei cittadini statunitensi che non sopportano il duro inverno degli stati del nord e delle grandi pianure e a cui le possibilità economiche permettono di ritagliarsi un posto al caldo. Abbiamo però visto come siano presenti anche alte montagne che, oltre a permettere di osservare paesaggi naturali diversissimi al variare dell’altitudine, si presentano interessanti soprattutto per i segni dell’attività vulcanica. Le lave hawaiane sono tra l’altro proverbiali per la loro grande fluidità e di conseguenza la elevata velocità di spostamento. Il Mauna Loa e il più piccolo Kilauea, che praticamente è un cono avventizio del primo (il Mauna Kea è invece inattivo), hanno eruzioni frequentissime e spettacolari, con una emissione di lava che si calcola essere stata, negli ultimi decenni, pari a circa la metà delle lave emesse in tutto il globo.

I paesaggi hawaiani sono stati portati nelle nostre case, oltre che dai documentari, dalle immagini dei vari film dedicati all’attacco giapponese del 7 dicembre 1941 alla base di Pearl Harbour, non lontano da Honolulu.

Il sito Internet https://hawaii.puntopartenza.it è utile appunto perché da esso si può partire, grazie ai numerosissimi link segnalati, alla scoperta dell’arcipelago. Fra i numerosi siti segnaliamo www.hawaii.com e www.state.hi.us/, sito ufficiale quest’ultimo del 50° stato degli USA.

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