FASE D’IMPASSE Una strada senza via d’uscita sembra caratterizzare il meteo di questo scorcio iniziale di giugno sull’Europa. Un lungo corridoio ciclonico di matrice nord-atlantica si espande dall’Islanda al Mediterraneo Occidentale, ma è stretto ai lati da due figure anticicloniche che impediscono la natura evoluzione con sbocco verso levante di tale saccatura. Si è così generata una tipica fase di blocking, con un andamento della circolazione per meridiani: emerge così un contrasto termico notevole fra l’aria fresca, che scende lungo il bordo occidentale della saccatura protesa sull’Europa Occidentale, e quella più calda che risale più ad est ad alimentare il lungo corridoio anticiclonico con massimi barici collocati sulle zone nord-orientali del Continente.
Le prime mosse, che hanno dato luogo a questo netto cambio circolatorio, si erano già avvertite nella scorsa settimana: un’avvisaglia importante si era avuta con la discesa di un affondo depressionario, che aveva poi isolato una goccia fredda sul Mediterraneo Occidentale. Masse d’aria calde erano così risalite, già dagli ultimi giorni di maggio, in modo più marcato sull’Europa Orientale, nell’ambito di anomalie termiche positive su quasi l’intero Continente, una peculiarità praticamente di tutto l’intero mese appena trascorso.
L’affondo ciclonico sul Mediterraneo Occidentale ha però dato una prima svolta importante riguardo alle precipitazioni: non è stata solo la tipica instabilità a colpire buona parte delle zone centro-meridionali europee, ma un’ondata di vero e proprio maltempo si è scatenata sull’Italia nord-occidentale, nel momento in cui è transitato il ramo perturbato intenso annesso al nocciolo ciclonico che, prima di tuffarsi sulle Baleari, è sceso sulla Francia, lambendo così l’Arco Alpino occidentale.