Il poderoso campo di alta pressione inibisce i moti verticali, portando una situazione di forte stabilità (subsidenza indotta dal forte anticiclone). Nel contempo il mare, in questa stagione ancora decisamente freddo, contribuisce a raffreddare l’aria degli strati superficiali a contatto con l’acqua, favorendo così la genesi di nebbie e nubi molto basse. Queste nebbie si formano laddove lo strato d’inversione termica, molto potente, riesce a resistere rispetto alla forte radiazione solare. Stamane il tappeto di nubi basse è risultato chiaramente osservabile su tutto il Mar Ligure: non a caso si tratta del bacino in questo momento più freddo fra tutti quelli circostanti l’Italia. La nebbia, in forma più isolata, si è generata anche su qualche zona del Tirreno.
Questo “mare di nebbia” ha invaso parte delle coste liguri e dell’Alta Toscana, penetrando localmente su parte della Val D’Arno. La conseguenza è quella che abbiamo visto in mattinata su Genova: colline immerse nella nebbia, mentre le parti basse della città vedono il cielo coperto da uno strato di nubi basse, chiamato in loco “macaia”, anche se ora il calore del sole ha disperso (o ricacciato sul mare) in parte le nubi, che erano uno spettacolo unico da osservare dall’alto.