Il peggioramento ha avuto, in qualche modo, effetti eclatanti. Basti soltanto pensare alla neve caduta tra Alpi e Appennino, capace di spingersi facilmente al di sotto dei 1500 m e in qualche località è riuscita a giungere 200/300 m più in basso. Nelle montagne con maggiori precipitazioni sono stati accumulati dai 40 ai 50 cm di neve fresca: ad esempio nelle Dolimiti, o ancora sul massiccio del Gran Sasso.
Il calo termico, ovvio, è stato brusco. Le temperature sono scese mediamente di 10 gradi e se si considera che nei giorni precedenti avevamo un clima prettamente estivo, potete comprendere l’eccellenza della qualità dell’aria fredda. E’ giunta dal nord Atlantico ed ha alimentato un Vortice instabile.
I forti venti settentrionali lo hanno accompagnato al Sud, ove risulta ancora presente e sta causando residue precipitazioni tra Puglia e Calabria. Analizzando l’immagine satellitare è facile identificare due azioni cicloniche: quella italiana, testimoniata dalla nuvolosità tra le regioni del medio Adriatico e il Sud; quella Iberica, che fin da ieri ha generato un peggioramento tra il Marocco, il Portogallo e la parte meridionale della Spagna.
Ovviamente, per ragioni nazional-popolari, a noi interessa discutere del nucleo freddo. Nonostante sia in fase di dissoluzione riuscirà a causare condizioni di spiccata instabilità su gran parte dell’Italia Meridionale. Le precipitazioni più consistenti dovrebbero focalizzarsi tra la Calabria e il Salento. Aree ove peraltro paiono destinati a persistere anche di pomeriggio e localmente di sera.
Nelle altre zone, invece, si registrerà una graduale dissoluzione della nuvolosità. Si comincerà dall’Abruzzo e il Molise, si proseguirà col nord della Puglia, con la Campania e la Basilicata. Un po’ di nubi insisteranno anche nel nord della Sicilia, addensate in loco da una sostenuta circolazione di Maestrale. Nubi che potrebbero causare la caduta di occasionali piovaschi.
Il Nord, le regioni del medio alto Tirreno e la Sardegna godranno di un tempo ampiamente soleggiato e mite. Le temperature, sia perché ci sarà più il sole, sia perché si calmerà il vento, paiono destinate a salire e le massime arriveranno facilmente a varcare la soglia dei 20 gradi. In qualche città potrebbero sfiorare i 25.
Giusto segnalare la cumulogenesi che riprenderà a manifestarsi lungo l’arco alpino. Nubi ad evoluzione verticale che causeranno qualche scroscio di pioggia, anche in forma temporalesca. La maggiore probabilità sembra riguardare le aree centro occidentali e le ore a maggiori rischio sono quelle del tardo pomeriggio-sera.