Qualche settimana fa sono stato contattato informalmente da una certa società che sta realizzando una struttura sportiva di rilevante importanza in una località della Sardegna. La meraviglia dello staff di esperti era la forte intensità delle piogge avvenute tra fine ottobre e i primi di novembre, per altro non eccezionali, ma che avevano causato danni alla struttura.
Ogni volta che un grosso temporale interessa la Gallura, o meglio la Costa Smeralda, si legge nei giornali di ville allagate e danni. Eppure le piogge di una certa rilevanza, e ne vedremo in questo articolo anche l’entità, non sono un evento raro per la Sardegna.
Sardegna terra di sole, terra di tranquillità, forse con questo articolo qualche investitore, anche piccolo, che con sacrificio, magari con un mutuo trentennale, ha comprato la villa o il monolocale si preoccuperà, ma la mia speranza è ben altra.
Ho in mano una pubblicazione del “Ministero dei Lavori Pubblici” Servizio Idrografico con alcuni dati eloquenti, ma che non riescono a coprire un arco temporale molto ampio, come quello di alluvioni degli anni ’50 e ’60, o altre più recenti.
Menziono solo per un attimo l’alluvione del 12-13 Novembre 1999 che il sito ufficiale di previsioni meteo della Sardegna, propone in inglese, lingua evidentemente perfettamente parlata da chi deve conoscere i rischi di eventi del genere nella nostra regione:
www.sar.sardegna.it/pubblicazioni/meteosat/prec12-13nov1999_eng.html
Per carità, comprendo l’indirizzo altamente scientifico del lavoro svolto e lo rispetto, rispetto anche le difficoltà economiche patite dall’ente regionale. Il mio intervento non intende denigrare il lavoro svolto e me ne scuso se fossi travisato, ma da uomo mi chiedo perché non renderlo disponibile in italiano? Magari qualche impresa edile che realizza case nella zona lo leggerà e ne terrà in considerazione i rischi ambientali e meteorologici.
La ricerca evidenzia che si ebbero piogge di quasi 400 mm in 24 ore su un’ampia area del Sud e Sud Est dell’Isola.
Ma torniamo alla pubblicazione del “Ministero dei Lavori Pubblici”:
Arzana, a 674 metri sul livello del mare:
291 mm il 12 ottobre 1946
485 mm tra il 19 e 20 dicembre 1930
700 mm tra il 18 e 20 ottobre 1940
845 mm tre il 23 e 26 febbraio 1930
989 mm tra il 22 e 26 febbraio 1921
Nella località, negli anni che furono quelli della II Guerra Mondiale, con evidente assenza dei rilevamenti, i giorni con oltre 200 mm di pioggia in 24 ore sono stati 11 e 30 con oltre i 100 mm in 24.
Dalla rassegna di alcuni dati rilevati in annate distanti molti decenni, quando il servizio di rilevamento della pioggia venne sovente interrotto per la guerra che incombeva, possiamo vedere come nella Sardegna orientale siano ricorrenti le alluvioni lampo.
Riportiamo qui i dati storici del trentennio 1921/1950 di altre località, il tutto solo per dare un’idea del fenomeno sconosciuto delle alluvioni lampo della Sardegna.
Villagrande Strisaili (quota 679 metri sul livello del mare). Il paese dove ieri sono morte due persone.
320,5 mm il 18 ottobre 1940
300,5 mm il 12 ottobre 1946
250,0 mm il 27 febbraio 1948
189,0 mm il 19 ottobre 1940
La medesima stazione annovera accumuli in 5 giorni consecutivi di precipitazioni di:
638,5 alla fine del febbraio 1948
610,0 mm metà ottobre 1940
459,0 fine dicembre 1930
Dai pochi dati si evince che il territorio comunale è ubicato in posizione soggetta ad eventi precipitativi che possono assumere intensità di alluvione.
Ma spostiamoci nella costa a Tortolì, località balneare. Anche qui non vi sono i dati di eventi eclatanti, come le alluvioni del 1951 e tante altre:
180 mm il 12 ottobre 1946
160 mm il 21 dicembre 1930
135 mm il 7 ottobre 1929
Ma tra il 18 e 22 dicembre 1930 caddero 496 mm
E nell’immediato entroterra:
Lanusei, a quota 595 metri sul livello del mare
349,5 mm il 18 ottobre 1940
278,0 il 19 ottobre 1940
230 mm il 20 dicembre 1930
190 mm il 12 marzo 1935
In cinque giorni, anche qui nell’ottobre 1940 caddero 630,5 mm ed il dicembre 1930 i mm furono 600
La cosa si evince è che le differenti date di eventi estremi, localizzano numerosi eventi alluvionali che sarebbe utile censire per dare informazione a chi progetta strade e soprattutto attività turistiche nella zona.
L’argomento riguarda tutti, non solo le poche decine di migliaia di persone che vivono nella zona che mira ad avere prospettive turistiche rilevanti.
Is Cannoneris (Caserma):
27 febbraio 1948 mm 353 (in 5 giorni 708 mm)
26 febbraio 1948 mm 254
oltre una decina di eventi oltre i 100 mm in 24 ore
Gairo Taquisara F. C.
Il 19 dicembre 1930 mm 311,3
Tra il 19 ed il 20 dicembre 536,3 mm, ed in cinque giorni di pioggia 675
In zona nel 1951 (non abbiamo il dato esatto) appare un rilevamento di quasi 1600 mm in tre giorni, ma pare quasi 1000 in 24 ore.
In tale circostanza il paese fu semidistrutto.
Ma con piogge di simile portata è normale che avvengano i disastri di cui si parla, non è dissesto idrogeologico stretto, ma clima. Tali piogge sono di tipo monsonico che troviamo anche nel sud est della Corsica.
Ballao
18 ottobre 1940 mm 405,0
Perdasdefogu
256,3 mm il 18 ottobre 1940
Vallermosa
18 ottobre 1940 mm246
8 gennaio 1930 mm 207
inoltre tre rilevamenti oltre i 100 mm in 24 ore
Voglio evitare di diffondere altri numeri, specie quelli delle alluvioni peggiori, intendo solo sottolineare che quanto avvenuto è un evento ricorrente.