Scalfite le ultime roccaforti di caldo, che si trovavano sui versanti adriatici ed al Meridione, in tutta Italia finalmente si respira un’aria ben diversa rispetto a quella opprimente che non lasciava respiro per giorni e giorni, in quella che è stata l’ondata di caldo più significativa di tutta l’Estate. Le correnti fresche settentrionali affluiscono su tutto il Paese: si tratta di aria secca, quindi non solo le temperature si sono ridimensionate ritornando prossime alla norma stagionale, ma è soprattutto l’umidità ad essersi alleggerita, contribuendo a rendere l’aria ancor più respirabile.
La protezione anticiclonica, pur senza più la presenza della bolla africana, garantisce bel tempo sull’intera Penisola, dopo che solo i settori alpini erano stati lambiti dal passaggio della coda del fronte temporalesco transitato sul Centro Europa. Questa giornata domenicale è quindi baciata dal sole e poco cambierà in apertura di settimana, anche se un leggero ridimensionamento barico in quota, unito al continuo afflusso d’aria relativamente fresca in quota, potrebbe creare i presupposti per una certa attività cumuliforme pomeridiana su zone interne e montuose: non mancheranno sporadici rovesci di breve durata sia sulle Alpi (soprattutto settori orientali) che su alcune aree della dorsale appenninica.
Novità si avranno però a cavallo fra fine agosto ed inizio settembre, con il probabile approfondimento di una depressione ad ovest dell’Italia, in corrispondenza della Penisola Iberica: correnti instabili sud/occidentali punteranno così in modo crescente le regioni settentrionali, dove quindi il primo mese autunnale si aprirà subito con ingredienti del tutto attinenti con quello che dovrebbe essere il cambio stagionale, quest’anno in forte ritardo per l’eccezionale permanenza dello scudo africano nell’ultimo periodo.
Il tempo quindi inizierà a far le bizze sul Nord, ma l’Italia sarà probabilmente spaccata con l’estate che non intende affatto mollare la presa sul Meridione: appare sempre più probabile la risalita di una notevole avvezione calda di origine nord-africana verso le regioni meridionali e le due Isole Maggiori, tanto che su queste ultime le temperature potrebbero di nuovo superare i 35-36 gradi. In mezzo le regioni centrali, probabilmente influenzate a tratti dalla scia instabile delle infiltrazioni atlantiche, dove il rialzo termico sarà più contenuto.