A scorgere l’evoluzione sul breve-medio periodo, sembra proprio che l’Africa, dopo aver dominato in lungo ed in largo la seconda parte d’agosto, cada in una trappola, costruita ad arte da un’onda depressionaria inizialmente in sprofondamento fra l’Iberia ed il Marocco: si tratta di una dinamica molto simile a quella che ha generato l’intensa e prolungata fase di caldo rovente rimasto stazionario a lungo sul Mediterraneo. L’Africano è destinato dunque di nuovo a salire prepotentemente alla ribalta ad inizio settembre, ma stavolta la sua azione sarà resa decisamente più difficoltosa dallo stesso vortice iberico, che mostrerà intenzioni ben più bellicose di sfondare verso levante mantenendo una traiettoria molto bassa e tale da penetrare verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
L’affondo depressionario, dopo un iniziale isolamento in cut-off, verrà infatti quasi subito riagganciato dalla circolazione atlantica, presente poco più a nord fra le Isole Britanniche, Golfo di Biscaglia e parte della Francia. In questo modo il mulinello ciclonico in quota, dapprima sull’Iberia, troverà il binario ideale per essere pilotato verso E/NE, in direzione delle Baleari prima e successivamente della Corsica/Mar Ligure. Sull’Italia si verrà probabilmente a creare un rilevante gradiente termico, rispetto al soffio delle correnti africane in azione al Sud, che accentuerà gli effetti della perturbazione annessa al vortice ciclonico, con possibile approfondimento di un minimo barico al suolo.