Non s’arresta la fase fortemente altalenante delle condizioni meteorologiche, nell’ultimo periodo spesso caratterizzate dallo scontro di masse d’aria radicalmente diverse sul territorio italiano, con conseguente ampia demarcazione termica fra il Nord, alle prese con la circolazione artica, ed il Sud, colpito dalle ingerenze nord-africane.
Ora qualcosa sta cambiando ed un’incisiva avvezione d’aria calda sta rapidamente guadagnando terreno su tutta Italia e l’aumento termico pian piano si sentirà anche al Nord, attualmente alle prese con il ristagno d’aria fredda nei bassi strati. L’afflusso caldo proseguirà fino a mercoledì, ma poi un importante capovolgimento di fronte inizierà a concretizzarsi da metà settimana: tornerà infatti alla ribalta l’aria artica ed un clima invernale.
Tuttavia, rispetto al recente passato, le dinamiche della prossima colata artica dovrebbero rivelarsi differenti, stante una traiettoria più orientale che vedrà l’aria artica agire in primis sul comparto balcanico. Quali le conseguenze sull’Italia? Anche in questo ben diversi rispetto alle recentissime avvezioni fredde, che hanno visto soprattutto coinvolto il Nord.
Nella seconda parte della settimana saranno invece le regioni adriatiche e quelle meridionali le più colpite dall’attesa ondata di freddo: stante l’attuale circolazione molto mite in accentuazione, si prefigura davvero un violento scossone con crollo verticale delle temperature, come possiamo apprezzare dai grafici d’andamento termico (metodo probabilistico attraverso variegate soluzioni) atteso per i prossimi giorni (in alto una proiezione dei possibili scenari, relativa al medio versante adriatico, ed in basso una proiezione valida per l’estremo Sud).