In Italia la fase molto rigida è alle battute finali, mentre lo stesso non si può dire per l’Europa Centro-Settentrionale: un profondo nucleo d’estrazione artica, nient’altro che una porzione del Vortice Polare spodestato dal Polo Nord, presenta il perno in prossimità delle Isole Britanniche, con bassissimi geopotenziali in quota che comportando condizioni meteo instabili e neve anche sulle coste. Fiocchi di neve sono tornati a cadere a Londra e Parigi, mentre bufere di neve ben più consistenti interessano le coste settentrionali francesi.
Questo imponente vortice depressionario è colmo d’aria freddissima in quota, con termiche che presentano valori persino inferiori ai -40°C a circa 5000 metri d’altezza. Questo blitz gelido in alta quota, tipico delle invasioni artico-marittima, si è mescolato all’aria particolarmente fredda nei bassi strati che da giorni interessa le aree continentali centro-orientali, all’origine dell’ondata di gelo che ha colpito l’Italia per gran parte della settimana.
In sintesi, il quadro meteorologico del Continente appare dunque decisamente rigido sulle medie ed alte latitudini. Il vortice colmo d’aria molto fredda è alimentato da un fiume gelido che, dalle latitudini artiche, si sta riversando verso la Scandinavia. Gelo intenso sulla Lapponia norvegese con Kautokeino che ha sfiorato i -35°C, mentre in Finlandia hanno toccato i -33°C Kevo ed Ivalo.