In Svizzera l’epicentro delle grandi precipitazioni nell’evento di metà novembre 2002 è stato tra Vallese orientale, Ticino e Grigioni occidentali, con sconfinamenti importanti “da sfondamento” anche a nord del Gottardo, dove pure in genere con i venti da sud c’è foehn e ombra pluviometrica. Sempre molto alta la quota neve, tra i 1600 e i 2200 metri. Gli accumuli che citiamo sono tutti riferiti agli intervalli tra le 18 GMT di due giorni successivi.
Il 14 novembre (quindi tra le 18 GMT del 13 e la stessa ora del 14) sono caduti 83 mm a Robiei, 82 a Locarno-Magadino, 71 a Hinterrhein, 63 a San Bernardino, 62 a Locarno-Monti, 56 a Comprovasco. Venerdì 15 le precipitazioni sono state copiosissime nell’area indicata: Hinterrhein 203 mm, Locarno-Magadino 181, San Bernardino 150 (tutta pioggia, malgrado gli oltre 1600 m), Piotta 142, Locarno-Monti 106, Robiei 102, Comprovasco 97, Disentis 94, Robbia 88. Sabato 16, Piotta 181 mm, Hinterrhein 175, Locarno-Monti 166, Comprovasco 145, Ulrichen 144, San Bernardino 131, Cimetta 125. Lugano 114. Notevoli anche i 96 mm “da sfondamento” di Altdorf, situata a nord del Gottardo, all’estremità sud del Lago dei Quattro Cantoni, in un sito che con le correnti da sud in genere rimane in ombra pluviometrica. Precipitazioni in netto calo domenica 17, con 43 mm a San Bernardino, 41 a Hinterrhein e Robiei.
Tra le 18 GMT del 13 novembre e la stessa ora del 17 novembre, a Hinterrhein sono stati registrati ben 490 mm, dei quali ben 378 mm nelle 48 ore centrali, ovvero venerdì 15 e sabato 16 novembre. Facendo riferimento alle solite 96 ore da rimarcare anche i seguenti accumuli (tra parentesi quelli delle 48 ore centrali): Piotta 399 mm (323), San Bernardino 387 mm (281), Locarno-Monti 352 mm (272), Comprovasco 317 mm (242), Cimetta 255 mm (194), Robbia 214 mm (168), Lugano 213 (169).
In Austria, piogge abbondanti soprattutto nel sud del paese. Il 15 novembre, 162 mm a Koetschach, 134 a Dellach im Drautal, 79 a Reisach, 63 a Brenner, 46 a Lienz, 45 a Obergurgl. Il 16, 111 mm a Obergurgl (tutti liquidi, malgrado i 1938 metri), 76 a Brenner, 60 a Lienz, 59 a Koetschach, 43 a Dellach i.D.. Domenica 17 vi è stata una pausa, ma lunedì 18 novembre è stata nuovamente una giornata di forti precipitazioni in Austria, con 89 mm a Kotschach, 83 a Reisach, 77 a Dellach i.D., 59 a Lienz. Kotschach ha registrato 329 mm complessivi tra il 15 e il 18 novembre.
In Francia meridionale, 84 mm registrati il 14 novembre a Montelimar, con un totale di 212 mm tra il 14 e il 17 novembre. A Grenoble, 134 mm tra il 14 e il 16 novembre (di cui 64 il giorno 16), ad Orange 111 mm sempre tra il 14 e il 16 (anche qui il giorno più piovoso è stato il 16, con 64 mm).
In nord Italia, da segnalare, nei giorni 14, 15 e 16 novembre, i 31, 33 e 62 mm di Milano-Malpensa, per un totale di 126 mm in 3 giorni. Più a est, abbondanti le piogge anche in montagna nei giorni 15 e 16 novembre, nei quali Passo Rolle ha registrato 115 mm (85+30) e la Paganella 102 (53+49). Nei giorni 15 e 16 novembre, localmente oltre 300 mm di pioggia caddero anche in Alto Adige, segnatamente in Val d’Ultimo e Val Passiria.
A Barzio, in Valsassina (LC), il giorno 14 novembre le precipitazioni furono insistenti e intense in particolare dalla sera, quando la pioggia raggiunse l’intensità massima di 20 mm/h, l’accumulo giornaliero fu superiore ai 90 mm. Anche il giorno successivo intense correnti sciroccali (vento moderato/forte da sudest) apportarono altri 95 mm, con zero termico elevato e pioggia fino a oltre 2000 metri (a Barzio, 750 metri, minima di ben +9.6°C). Anche il giorno 16 continuarono le intense correnti meridionali e sulla fascia Prealpina si ebbero accumuli notevoli. A Barzio caddero 124 mm, dei quali 70 in 6 ore, con un picco massimo di 15 mm in un’ora. Il totale dei 3 giorni di precipitazioni fu notevole: 310 mm.
Per quanto riguarda il capitolo vento, il 14 le velocità massime di raffiche sono state, in Svizzera: Guestch 172 km/h, Jungrfaujoch 148, Corvatsch 137, La Dole 117. In Francia, Mont Aigoual 137 km/h, Cap Ferret 111. Il 15 novembre, in Austria, Sonnblick 180 km/h, Patscherkofel 166, Alpinzentrum Rudolfshuette 133, in Svizzera Corvastch e Jungfraujoch 133 km/h, Guestch 130, Saentis 128, Moleson 122, Hinterrhein 117, Pilatus 112. Da notare, in Austria, le massime di 22,2° e 22,1°C ai 550 m di Bischofshofen e ai 634 m di St.Johann in Pongau.
Sabato 16 novembre, in Baviera, Wendelstein 198 km/h, Zugspitze 162, in Austria Sonnblick (m 3105) 216 km/h, Patscherkofel 194, Feuerkogel 151, Hahnenkamm 137, Alpinzentrum Rudolfshuette 122, Mariapfarr, Bad Goisern, Obertauern e Ischgl 112, Galzig e Salisburgo 104, Rauris e Gmunden 101, in Svizzera Jungfraujoch 148 km/h, Saentis 135, Corvastch 130, Cimetta 117. In Austria, Bischofshofen e St.Johann in Pongau registrarono massime di 22,4° e 22,0°C, ma Kufstein, nella valle dell’Inn, arrivò a 22,7°C e all’aeroporto di Salisburgo il foehn spinse la colonnina fino a 24,1°C.
Domenica 17 novembre, con i venti meridionali in generale attenuazione nell’area alpina, si sono ancora registrate raffiche fino a 148 km/h al Sonnblick, 126 a Patscherkofel, 119 al Wendelstein.
Concludiamo con una analisi della evoluzione sinottica dell’evento, che per comodità facciamo al presente. Il 14 novembre una vasta bassa pressione è posizionata sull’Atlantico davanti alle coste europee. Il centro della depressione si trova sia in quota che al suolo sull’Irlanda. Essa si estende dalla Scandinavia meridionale fino al Marocco. In questo modo anche la saccatura in quota e il sistema frontale ad essa connesso, si estendono dall’Africa nordoccidentale fino alla Danimarca, attraversando tutto il Mediterraneo occidentale, le Alpi e la Germania. L’occlusione si trova sulla Danimarca. Sulla parte anteriore della perturbazione masse d’aria calda di origine subtropicale vengono trasportate verso nord attraverso il Mediterraneo e sulle Alpi iniziano le prime precipitazioni per Stau. Sulle carte di pressione al suolo di quel giorno lo Stau viene evidenziato anche dal forte gradiente di pressione fra sud e nord delle Alpi, oltre 5 hPa (alle 12, 1003 hpa a Verona, 994 a Innsbruck). Questo gradiente è responsabile di forti correnti da sudovest in quota. Il fronte freddo non è ancora giunto sulle Alpi Occidentali, le Alpi Orientali si trovano ancora nel settore caldo della perturbazione (la zona di aria calda compresa fra fronte caldo e freddo). Le temperature in quota salgono lentamente. Sulla parte posteriore della saccatura masse di aria fredda polare raggiungono le zone subtropicali.
A causa dell’avvezione di masse di aria fredda sulla Spagna e sul Marocco il sistema frontale inizia ad ondularsi leggermente sulla costa mediterranea spagnola, ma questa ondulazione non si sviluppa ulteriormente. Il 15 novembre l’occlusione sulla Scandinavia e sulle Isole Britanniche si dissolve. Il fronte freddo, che si estende dal Nordafrica fino alle Alpi, è disposto parallelamente rispetto alle correnti in quota, muovendosi così lentamente verso est. Un ruolo importante è costituito dall’avvezione di aria fredda sulla parte occidentale della saccatura in quota e dal fatto che la depressione in quota non è più chiusa. Davanti alla saccatura le correnti sono ruotate da sudovest a sud e rinforzate. Queste correnti trasportano masse d’aria calda, che si carica di umidità dal Mediterraneo, molto a nord. Lo Stau si rafforza, persiste l’elevato gradiente barico tra sud e nord delle Alpi (alle 12, 1002 hpa a Verona, 996 a Innsbruck). Le carte del 15 novembre mostrano il classico “naso da foehn”.
A sud delle Alpi le precipitazioni si intensificano, mentre a nord di esse si verifica la tempesta di foehn con velocità ben superiori a 100 km/h. A causa dell’avvezione di masse di aria fredda sul Nordafrica si formano in quell’area temporali con tempeste di sabbia. La sabbia viene portata ad alta quota e in seguito trascinata dalle forti correnti in quota da sud. Masse d’aria fredda di origine polare sono presenti su tutta l’Europa occidentale fino al Nordafrica, aria molto mite di origine subtropicale si estende invece dalla Tunisia fino all’Europa nordorientale passando per il Mare Adriatico. In questa fase sull’Adriatico spira un forte vento da sudest, quindi di scirocco, che provoca anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia. L’alta pressione sull’Europa sudorientale impedisce al sistema perturbato di muoversi verso est. Le isoterme a 850 hpa aumentano sulle Alpi Orientali e il limite delle nevicate sale fino a circa 2400 metri sul versante sud. Il punto di occlusione dei fronti caldo e freddo si trova ad ovest dell’Alto Adige.
L’irruzione di aria fredda nel Mediterraneo occidentale avviene molto ad ovest, in questo modo lo sviluppo iniziale della depressione sul Golfo di Genova si estingue, per evolvere sarebbe stata necessaria un’irruzione di aria fredda più a est, fra le Alpi Marittime e il Massiccio Centrale attraverso la Valle del Rodano. Invece la combinazione delle correnti da sud che rafforzano e la locale depressione a nord delle Alpi, che si sviluppa come secondo nucleo depressionario in aggiunta alla depressione principale sull’Europa occidentale, porta il giorno 16 il fronte freddo a schiacciarsi verso nord sulle Alpi. Le Alpi vengono quindi letteralmente circondate dall’aria fredda, l’Alto Adige e più in generale le Alpi Orientali si trovano ancora nel settore caldo, il limite delle nevicate resta a quota 2400 m. Le correnti in quota molto forti da sud ruotano poi nuovamente da sudovest, ma per la dinamica che abbiamo visto è un libeccio freddo e infatti già la sera del 16 e la notte successiva entra aria più fredda su tutto l’arco alpino, con il passaggio molto veloce del sistema frontale verso est.
Il limite delle nevicate si abbassa decisamente, l’allontanamento del fronte però avviene così velocemente, che le precipitazioni cessano quasi completamente già nella notte dal 16 al 17. La depressione al suolo si porta molto rapidamente sul Mare del Nord, sulle Alpi non si nota più alcun gradiente barico e la tempesta si esaurisce.
Prima parte:
https://www.meteogiornale.it/notizia/17620-1-perturbazione-novembre-2002-regione-alpina-foehn-e-piogge-torrenziali-prima-parte