CUT-OFF PERTURBATO* Il nucleo freddo d’estrazione artica si è tuffato sui mari occidentali italiani, non più sorretto dall’alimentazione di masse d’aria d’estrazione scandinava per il contestuale inserimento di un sottile corridoio anticiclonico subentrato appena a nord delle Alpi. Questa rimonta anticiclonica (aumento della pressione) ha così isolato il gocciolone freddo sui mari italiani, attivando forti contrasti termici per la presenza d’aria fredda in quota in seno al vortice: un richiamo di masse d’aria ben più miti dal Nord Africa è all’origine dell’approfondimento di una profonda area di bassa pressione nei bassi strati sullo Ionio con una vasta perturbazione temporalesca, i cui principali effetti in termini di precipitazioni sono attesi fra la Calabria e la Sicilia.
A parte il groviglio perturbato sul Mediterraneo, è sempre la circolazione artica a recitare il ruolo da protagonista sul Nord Europa: l’anticiclone oceanico mantiene infatti ben saldo un canale meridiano verso nord, in direzione della Groenlandia, che sta incentivando una nuova colata artica, attualmente in avvicinamento alla Scozia ed ai fiordi norvegesi.
L’alimentazione delle tiepide acque del mare ha conferito molta forza all’ammasso perturbato temporalesco che ha preso vita sul cuore del Mediterraneo. Le condizioni meteo stanno subendo in queste ore un forte peggioramento che si protrarrà peraltro per tutta la giornata di domani, a causa dell’ulteriore intensificazione del processo ciclogenetico sul Mar Ionio. Il minimo barico potrebbe approfondirsi notevolmente in prossimità del Golfo di Taranto: la Calabria e la Sicilia tirrenica potrebbero maggiormente subire l’azione perturbata ed un importante occhio di riguardo inevitabilmente non può che finire sull’area del messinese, non solo per l’alluvione di un anno fa ma per le importanti precipitazioni già cadute nella scorsa settimana.
Sul Nord Italia, viceversa, le condizioni meteo stanno riservando un deciso miglioramento e la parziale nuvolosità, risalita dalla perturbazione al Sud, appare del tutto innocua. Gli effetti del raffreddamento sul Nord Italia si vanno smorzando grazie all’aria più mite messa gradualmente in circolo dal profondo vortice perturbato: la neve, come nelle attese, è scesa localmente fino ai 1000 metri di quota ed in alta quota potrebbe mantenersi, anche grazie alle nuove importanti flessioni di temperatura attese nei prossimi giorni.