Il ciclone Giri, sviluppatosi pochi giorni fa nel Golfo del Bengala e rinforzatosi in modo prepotente nello spazio di poche ore, ha impattato sulle coste del Myanmar occidentale nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 ottobre, ora locale. Giri ha raggiunto la terraferma nei pressi di Kyaukphyu, come “categoria 4” con raffiche di vento fino a 257 km/h e onde alte fino a 4,5 metri. Unico aspetto positivo del dramma birmano, il ridotto diametro della tempesta, con quindi una zona piuttosto ristretta interessata da venti distruttivi e piogge alluvionali. Le autorità locali non hanno fornito indicazioni sul numero di vittime e sui danni, in Myanmar il controllo delle fonti d’informazioni esercitato dalla giunta militare al potere è molto stretto e già in precedenti calamità, come lo tsunami del 2004 o il devastante passaggio del ciclone Nargis, le notizie sono state frammentarie e tendenzialmente le autorità hanno minimizzato gli effetti delle catastrofi. Il passaggio della tempesta ha comunque interrotto le comunicazioni telefoniche nell’area, giungono notizie frammentarie di intere foreste abbattute, di estese interruzioni di corrente, di numerose imbarcazioni naufragate e di moltissimi senzatetto.
Dopo l’impatto con la terraferma, Giri ha perso rapidamente forza. Alle 18 GMT di venerdì 22 ottobre, pochissime ore dopo l’impatto, era già sceso a “categoria 1”, centrato a 20,5°N 93,7°E e accompagnato da venti sostenuti fino a 145 km/h. Entro le 6 GMT di sabato, Giri era previsto muoversi ancora verso nordest, scendendo allo status di “tropical storm”.
Anche il tifone Megi ha toccato terra sabato mattina sulle coste della Cina meridionale, presso Zhangzhou, nella provincia di Fujian. La tempesta si è considerevolmente indebolita nelle ultime 24-36 ore prima dell’impatto, toccando terra come tifone di categoria 1, con venti fino a poco meno di 130 km/h e raffiche a oltre 150 km/h. Alle 6 GMT di sabato, Megi era avanzato di qualche decina di km nell’entroterra ed era già sceso allo status di “tropical storm”, accompagnata da venti sostenuti fino a poco più di 100 km/h. Continuando a muoversi verso nord, Megi è destinato a diventare presto semplice depressione tropicale. Tra le 12 GMT di venerdì e la stessa ora di sabato, 146 mm a Xiamen, 144 a Dachen Dao.
Pur non avendo colpito l’isola direttamente, transitando nei pressi di Taiwan il tifone Megi ha causato piogge torrenziali, forti venti (fino a 150 km/h) e gravi danni sull’isola tra giovedì e venerdì. Molte le strade bloccate nell’isola, compresa una strada costiera nel nord che ha isolato 400 viaggiatori. 19 turisti cinesi risultano dispersi su una strada di montagna dell’isola, la Suhua Highway, dove si è verificata una frana. In alcune zone montagnose sono caduti fino a 1000 mm di pioggia. Per quanto riguarda le piogge nelle città principali, tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di venerdì sono caduti 247 mm a Hengchun, 151 a Taidong, 146 a Taipei.
Sei persone sono morte giovedì 21 ottobre nel nordovest dell’Argentina, presso la frontiera con il Paraguay, a causa di un tornado che ha colpito il comune di Pozo del Tigre (nella regione di Formosa) provocando appunto 6 morti, 2 dispersi e almeno 116 feriti. Il tornado si è sviluppato nell’ambito di un intenso sistema temporalesco, che tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì ha scaricato 39 mm di pioggia su Tartagal, 38 su Santiago del Estero, 32 su Chamical, 24 su Tucuman, 22 su Formosa.
Svezia e Norvegia gelide anche venerdì 22 ottobre, in particolare il settore centrale della prima e il sudest della seconda. Alcune minime in Svezia: Vilhelmina -18,8°C, Bortnan -17,2°C, Junsele -16,1°C, Asele -15,8°C, Gielas -15,5°C, Sveg -15,2°C. In Norvegia, Drevsjo -15,0°C, Roros -14,6°C.
Il gelo è arrivato venerdì anche in Germania, con gelate intense e diffuse. Si segnalano -4,9°C a Muehlacker, -4,3°C a Friburgo, -4,0°C a Ingolstadt, -3,9°C ad Augsburg, -3,7°C a Stoccarda/Echterdingen e Monaco/Franz Josef Strauss, -3,4°C a Ulm, -2,9°C a Saarbruecken, -2,8°C a Norimberga, -2,6°C a Francoforte, -2,5°C a Trier.
Omno-Gobi -20,2°C, Hatgal -18,3°C, Tsetsen-Uul -17,6°C, Tosontsengel -16,3°C, Rinchinlhumbe -13,9°C, Erdenemandal -13,0°C: queste alcune temperature minime registrate in Mongolia venerdì 22 ottobre. -11,5° e -11,3°C le medie delle minime di ottobre di Rinchinlhumbe e Hatgal, -7,0°C quella di Erdenemandal.
Continuano le temperature roventi in Arabia Saudita. Venerdì 22 ottobre, 43,0°C a La Mecca, 42,4°C a Jeddah, 41,8°C a Weih, 41,6°C a Yenbo. 39,6° e 36,4°C le medie delle massime di ottobre di La Mecca e Jeddah.
Gran caldo anche in Iran meridionale venerdì: Masjed-Soleyman 41,0°C, Abadan 40,8°C, Dezful 39,8°C, Ahwaz e Omidieh 39,4°C. 35,7° e 34,8°C le medie delle massime di ottobre di Abadan e Dezful.
Si prolunga di molto la stagione delle piogge nell’Africa subsahariana, ancora frequenti temporali in Senegal (17 mm a Dakar, 13 a Kaolack e Tambacounda giovedì 21 ottobre), piogge e temporali che insistono anche nel Mali centro-meridionale, compresa la capitale Bamako (48 mm tra le 12 GMT di mercoledì 20 ottobre e le 0 GMT del 21, 65 mm la media di ottobre, frutto però di piogge che cadono soprattutto nella prima decade). Piogge anche in Burkina Faso (36 mm a Dedougou mercoledì 20 ottobre, 51 mm la media di ottobre). Siamo nella terza decade di ottobre e la stagione secca e in netto ritardo.