La pausa anticiclonica alle porte è ormai un fatto assodato, mentre non è del tutto chiara la piega che prenderanno le condizioni meteo per quel che concerne la tendenza successiva per il week-end festivo (Ponte d’Ognissanti). Da qualche giorno le proiezioni modellistiche hanno ipotizzato nuovi scenari perturbati, su cui in realtà attualmente non vi è convergenza fra i due principali Centri di Calcolo.
GFS Il modello americano ha mutato in maniera severa la tendenza per il week-end, descrivendo una maggiore difficoltà da parte della saccatura atlantica di penetrare verso il Mediterraneo Centrale. Un solido anticiclone sull’Europa Centro-Orientale riuscirebbe nell’intento di ostacolare l’ingresso perturbato verso levante, con l’ondulazione ciclonica costretta a rallentare il proprio moto ed affondare troppo verso sud, tanto da isolare un nucleo depressionario (distaccato dal flusso principale) sul cuore dell’entroterra algero-marocchino. In base a queste ipotesi del modello americano, in Italia non giungerebbe nessun peggioramento rilevante, ma solo il marginale afflusso d’aria instabile da sud in quota, con condizioni meteo un po’ più incerte e con rischio di precipitazioni (non particolarmente organizzate) sul Nord Italia.
ECMWF Il modello europeo conferma invece un’evoluzione marcatamente perturbata, con la saccatura nord-atlantica ben organizzata ed in grado di penetrare verso levante e giungere sul cuore dell’Italia: il clou del maltempo si avrebbe proprio tra l’1 ed il 2 novembre, per il rallentamento della depressione in graduale chiusura proprio sui mari italiani.