Grande isola centroamericana, situata a est di Cuba, Hispaniola o Haiti è divisa in due repubbliche, appunto Haiti a ovest, la Repubblica Dominicana a est, che occupano una superficie di 27.400 e 48.400 kmq, comprensivi di alcune isole minori, tra cui quella teatro di un noto programma televisivo.
Siamo tra 18° e 20°N, fra l’Oceano Atlantico a nord e il caldo Mar dei Caraibi a sud, in piena fascia intertropicale. La parte occidentale dell’isola non ha rilievi elevati, mentre nella parte est, quella dominicana, vi sono due sistemi montuosi allineati NNW/SSE (la Cordigliera Central tocca quota 3175), quindi paralleli tra loro, che hanno una notevole importanza nel determinare i diversi regimi pluviometrici.
Nell’inverno boreale predominano gli alisei di NE, freschi e relativamente asciutti. In gennaio l’isoterma a livello del mare è sui 23°C sulla costa settentrionale, intorno ai 24°C altrove, mentre le piogge sono scarse nella parte meridionale dell’isola (30-60 mm, localmente anche meno di 30 mm nelle zone sottovento ai rilievi), più abbondanti nella parte nord, dove cadono 60-100 mm, ma oltre 100 nella zone sopravvento ai rilievi principali.
Il predominio degli alisei di NE termina tra fine marzo e aprile, quando le temperature salgono di 1°-1,5°C e la ITCZ comincia a guadagnare terreno verso nord. In aprile essa è comunque ancora più a sud della latitudine di Haiti, dove tuttavia le piogge aumentano per effetto della convezione, per cui in quasi tutto il paese si superano i 100 mm/mese.
In estate Haiti si trova giusto sulla ITCZ, ovvero sulla linea di convergenza tra alisei di SE e alisei di NE, che coincide con l’area di massima piovosità nelle zone intertropicali. Per essere precisi al momento del solstizio d’estate la linea di convergenza è spesso posizionata addirittura un po’ più a nord, per cui in giugno e luglio sono predominanti gli alisei di SE, che scaricano molta pioggia, sempre in forma prevalente di rovesci temporaleschi pomeridiani, soprattutto sulla parte sud dell’isola e segnatamente sui versanti sopravvento dei rilievi principali, dove in luglio si superano i 100 mm/mese, talvolta anche i 150. La costa nord e la valle tra le due cordigliere restano invece tra i 50 e i 100 mm. Isoterme a livello del mare in luglio: 27,5°-28°C nel sud, 26,5°-27°C nel nord.
Agosto e ancor più settembre invece vedono di nuovo la ITCZ posizionarsi giusto intorno a 18°-19°N, con piogge ben distribuite su tutta l’isola. Da fine ottobre inizia invece la fase di predominio degli alisei di NE, con calo delle piogge sulla parte sud dell’isola, mentre a nord si hanno al contrario i massimi annui proprio in novembre (si superano i 200 mm sui versanti sopravvento, quando gli alisei di NE scorrono sull’Oceano molto caldo e trovano anche sulla terraferma condizioni idonee allo sviluppo di temporali, visto che nel nord settembre è il mese più caldo, con 0,5°C più di luglio circa, e ottobre è appena più fresco). Dicembre vede crollare le piogge nel sud, ma anche le stesse ridursi di un 15% nel nord, con il calare delle temperature marine e soprattutto terrestri.
Come tutta l’area caraibica anche Haiti è a rischio uragani. Le tempeste tropicali che si formano in Atlantico, al largo di Guinea o Sierra Leone, giungono da SE sui Caraibi, dopo aver attraversato l’Oceano rinforzando a uragano, colpendo di preferenza fra agosto e metà ottobre, con il loro carico di piogge torrenziali e venti distruttivi.
Il clima è dunque tropicale senza stagione secca in buona parte dell’isola, con massimi pluviometrici in maggio-giugno e settembre-ottobre nella parte ovest e nel SE e tra ottobre e dicembre sopravvento ai rilievi settentrionali. La parte centrale della costa sud e il relativo entroterra, chiusi a nord dai rilievi più alti dell’isola, hanno invece clima tropicale con lunga estate umida, con piogge copiose da maggio a ottobre (massimi nel mese iniziale e finale del periodo piovoso, di natura zenitale) e stagione invernale relativamente secca, con meno di 50 mm/mese da dicembre a marzo. Le piogge ammontano a 1000-1600 mm/anno quasi ovunque, superando i 1600 solo sulla parte centro-orientale della costa nord, mentre la valle tra le due cordigliere parallele, dove si trova Santiago, è l’unica parte dell’isola dove non si raggiungono i 1000 mm, essendo la più riparata dai venti marini umidi.
Il clima con inverno secco lo troviamo a Barahona (18,2°N), sulla costa sud della Repubblica Dominicana, protetta a nord e ovest da montagne. Qui cadono 1147 mm/anno, con secco invernale (129 mm da dicembre a marzo, 26 in dicembre), mesi di transizione aprile e novembre (64 e 88 mm), buona piovosità da maggio a ottobre (proprio questi sono i mesi più piovosi, con 233 e 219 mm), ma con vistosa pausa delle piogge in luglio (45 mm). Temperature, in °C: gennaio 25,1° (riscaldamento favonico degli alisei di NE), aprile 26,8°, luglio/agosto 28,5°, ottobre 27,1°, anno 26,8°.
Vedremo nella seconda parte alcune località dove non si configura una vera stagione secca.