Come ci mostra l’istogramma, circa l’emissione delle 00, metodo ensembles GFS/NCEP, possiamo tracciare una linea previsionale, puntata su Roma, ma che potrebbe riguardare, in un dettaglio più ampio, la nostra Penisola dal nord al sud (regioni centro meridionali).
Va riscontrato, in una ideale sovrapposizione degli spaghi termici Verona/Roma che l’andamento della temperatura alla quota di 850 hpa mostra segnali, abbastanza evidenti, di rapide “cadute” e repentine, ma brevi, “risalite” .
La questione, vista tale “segmentata linearità”, si dovrebbe porre nella non difficile soluzione circa i “contrasti termici”: le precipitazioni nevose, non nascono solo dal freddo, ma da un doppio “sovrapporsi” di correnti dal gradiente termico divergente. L’aria fredda di qualità fisiche più pesante scorre sotto uno strato di aria relativamente più mite e contrastando con essa crea la situazione ideale, rapporto umidità/temperatura, per la formazioni dei fiocchi o agglomerati nevosi.
Analizzando l’istogramma nel dettaglio ed ivi comprensivo anche di quello di Verona, potremmo dire che da domenica, seconda parte della giornata, si dovrebbero verificare i presupposti “nevosi”, non abbondanti, tra il basso Veneto, E.R., settore settentrionale delle Marche, Liguria ed alta Toscana alle seguenti quote: Veneto/E.R. a quote molto basse e/o pianeggianti; Marche (settore più settentrionale), alta Toscana e Liguria intorno ai 400 mt circa.
In una seconda fase, questa essenzialmente incentrata nella prima parte di lunedì, la neve dovrebbe trasferirsi da dette aree e portasi sulle zone interne del Lazio, Umbria, parte centrale della Marche sino agli Abruzzi a quote intorno ai 300/400 mt.
Stesso dicasi, ma quote ben più alte (600/800 mt. circa), per la seconda parte del 22 dicembre. Molte delle perplessità e delle “vie percorribili” ci giungono dalla nuova emissione delle UKMO, che viene rielaborata attraverso un nuovo impulso di aria polare marittima per il 22.12.2004 h. 12.
Tornando sul medio termine vi è solo un punto, da aggiungere alla teorica prima fase. Punto ancora non chiaro e che esula dalla sola lettura degli spaghi termici. Si potrebbe (possibilità dell’accadimento intorno al 40%) formare una depressione orografica sul Golfo Ligure. Questo elemento, certamente, dovrebbe porre la lettura già data sotto una chiave ben diversa e con un maggior coinvolgimento del settore di ponente.
Sicuramente un attento nowcasting, da farsi almeno 12 ore prima dell’evento, ci darà la giusta soluzione. Molta più attenzione al satellite che alle carte già dalla giornata di sabato p.v.!