Un indissolubile blocco anticiclonico proteso dal Medio Atlantico alla Groenlandia garantisce lunga vita al fiume d’aria artica che dal Polo si tuffa a cascata sul cuore dell’Europa, dove l’inverno fa sul serio e non intende mollare la presa. La grande massa d’aria gelida si ferma alle porte del Mediterraneo, ove si fanno i conti con infiltrazioni di masse d’aria differenti e più miti in entrata dallo Stretto di Gibilterra.
Da un punto di vista termico, inevitabilmente tutte le nazioni centro-occidentali dell’Europa sono attanagliate dal gelo, con valori che in piena notte scendono ovunque sottozero, fatta eccezione solo alcune costiere atlantiche, soprattutto della Francia. Ma l’Oceano mitigatore può far davvero poco, se questo blocco anticiclonico impedisce ogni sortita delle correnti oceaniche, le uniche in grado di convogliare aria più mite.
Fra le grandi capitali del Centro-Ovest Europa, segnaliamo i -5 di Berlino, i -3 di Londra ed i -2 di Parigi. Il motore del gelo continua a restare sui settori nord scandinavi, dove di giorno in giorno si misurano valori più bassi: sulla Lapponia norvegese si sono misurate punte i -34/-35°C. Il clima molto rigido sta però guadagnando ampio spazio sulle pianure della Russia centro-settentrionale.
Le fredde correnti artiche hanno fatto un blitz anche sull’Italia, ma nonostante l’attuale clima freddo in realtà si tratterà di una toccata e fuga, fatta esclusione per il Nord. Sulle Alpi la colonnina di mercurio è precipitata sui valori più bassi dell’ultimo decennio mai avuti a novembre, ma le gelate hanno interessato diffusamente, come nelle attese, la Val Padana e le zone interne e vallive delle regioni centrali.