L’Italia si appresta ad uscire rapidamente da una fase moderatamente fredda, che ha caratterizzato buona parte della seconda parte di ottobre. Diversi impulsi artici hanno fatto rotta verso il Mediterraneo, l’ultimo dei quali slittato tra ieri ed oggi lontane verso l’Egeo e la Turchia. Le correnti fresche settentrionali attivate dal vortice interessano ancora, in misura ormai molto marginale, le estreme regioni meridionali, in particolare il versante adriatico.
Gli ultimi spifferi freschi lasceranno spazio all’attivazione imminente del flusso più mite meridionale: l’aumento termico maggiore, almeno in quota, si avrà sulle estreme regioni meridionali e sulla Sicilia, maggiormente vicine alle terre nord-africane da cui giungeranno i venti sciroccali. Ciò lo possiamo chiaramente apprezzare dal confronto fra la situazione termica attuale (riferimento delle isoterme all’altezza di 850 hPa) e quella attesa fra 72 ore, quando l’avvezione più mite starà spingendo con forza verso i mari italiani.
Lo Scirocco incombe e verrà stuzzicato soprattutto nel momento in cui si andrà ad approfondire e radicare una circolazione di bassa pressione sul Mediterraneo Occidentale, esattamente il primo giorno di novembre. L’elevato gradiente barico potrebbe determinare una circolazione dei venti piuttosto intensa prima sul Tirreno e poi sull’Adriatico: una disposizione dei venti meridionali farà scendere la neve solo in alta montagna e potrebbe portare i primi notevoli episodi stagionali d’acqua alta sulla Laguna Veneta. In sostanza, si tratterà di un tipico peggioramento mite autunnale.