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Le alluvioni dell’agosto 2002 in Europa centrale: le piene dei fiumi e le estese inondazioni

di Giovanni Staiano
30 Ott 2010 - 08:00
in Senza categoria
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Nella prima immagine il centro storico di Dresda (in primo piano lo Zwinger, verso il fiume Elba la Semperoper) inondati dall'Elba (fonte www.wetterextremewelt.de). Nella seconda immagine, l'inondazione dovuta alla piena della Vltava a Kampa, quartiere-isola di Praga. Fonte www.chem.uni-wuppertal.de.
alluvioni agosto 2002 in europa piene dei fiumi e estese inondazioni 18839 1 2 - Le alluvioni dell'agosto 2002 in Europa centrale: le piene dei fiumi e le estese inondazioni
Le piogge intense del 10-14 agosto 2002 causarono alluvioni che interessarono, come abbiamo accennato nella prima parte, gran parte dell’Europa centrale. Iniziarono con le piogge intense e prolungate, verso il 10-11 agosto, nelle Alpi Orientali, che causarono inondazioni in Baviera e nell’Austria centro-occidentale.

Intorno al 12 agosto le condizioni meteo avverse, come abbiamo visto, investirono le aree di sorgente dell’Elba e della Vltava (Moldava), nonché dei loro principali affluenti (ricordiamo peraltro che la Vltava confluisce nell’Elba poco a nord di Praga), causando in pochi giorni un aumento assolutamente anomalo dei livelli delle acque nei loro bacini idrografici.
L’onda di piena iniziò quindi a percorrere i bacini di molti grandi fiumi europei, a iniziare dal Danubio, divenendo progressivamente sempre più alta e potente. Diverse aree austriache (Mühlviertel e Waldviertel) vennero investite per prime, seguite poi dai drammatici innalzamenti delle acque che investirono la Turingia e la Sassonia in Germania, la Boemia settentrionale e l’area di Praga nella Repubblica Ceca.

Le città ad essere maggiormente colpite, nei giorni 13, 14 e 15 agosto, furono Dresda in Germania e Praga nella Repubblica Ceca. In entrambe, ampie parti delle città finirono sommerse e numerosi edifici storici furono danneggiati.

In particolare, nella Repubblica Ceca vi furono molte polemiche sulla gestione del territorio e del sistema idrico della Vltava, che secondo alcuni avrebbe potuto essere gestito meglio per ridurre la portata della piena. In realtà, l’onda di piena in alcuni tratti aveva raggiunto l’enorme livello di piena Y1000 (ovvero con ricorrenza millenaria), ed una straordinaria massa di centinaia di milioni di metri cubi d’acqua aveva completamente saturato le capacità dei sistemi di compensazione previsti sul corso del fiume.

Altre polemiche furono relative alla decisione delle autorità ceche, preoccupate per la tenuta delle paratie mobili messe a difesa della zona del Centro Storico, di abbattere gli argini nella zona del quartiere di Karlin (un quartiere popolare di Praga, particolarmente povero ed abitato da minoranze etniche, sulla rive destra del fiume) al fine di fornire una “cassa di compensazione urbana” alla Vltava, facendovi esondare il fiume e migliorando così la protezione delle aree residenziali e storiche della città.

L’operazione permise in effetti di ridurre i danni causati dal fiume in altre zone della città, ma al prezzo di danni enormi al quartiere, dove decine di edifici furono praticamente distrutti e moltissimi altri rimasero gravemente danneggiati. A distanza di tempo il risentimento degli abitanti del quartiere per la scelta di abbattere gli argini proprio nella zona di Karlin rimane ancora molto alto.

Gravi furono i danni, a Praga, anche a Kampa, quartiere-isola appena a meridione del famoso Ponte Carlo, e a Holesovice, il quartiere di fronte a Karlin. I danni al patrimonio artistico cittadino furono invece limitati, grazie al buon sistema di allarme preventivo, che permise di mettere in salvo le opere d’arte, oltre che di evacuare la popolazione dalle aree a rischio. Nella capitale ceca, gravi furono anche i danni alla metropolitana, che fu allagata quasi per intero.

Particolare la vicenda di Gaston, un leone marino dello zoo di Praga, che fu trascinato dalla corrente del fiume in piena, nuotò prima nella Vltava poi nell’Elba fino a Dresda, dove fu raccolto e curato, ma morì pochi giorni dopo.

Dresda, appunto, fu pesantemente colpita dalla piena dell’Elba, che raggiunse il livello record di 8,9 metri sullo zero idrometrico (record precedente 8,76 m nel 1845). Oltre 30000 persone furono evacuate in città e nei dintorni e si temette per il patrimonio artistico della splendida città, in particolare per il magnifico palazzo dello Zwinger, ricco di tesori d’arte che furono tempestivamente trasferiti al sicuro. Qualche danno lo subì la Semperoper, il famoso Teatro dell’Opera.

La piena del Danubio tenne per giorni con il fiato sospeso Vienna, Bratislava e Budapest, ma le tre capitali di Austria, Slovacchia e Ungheria se la cavarono con qualche allagamento nei quartieri più bassi.

Prima parte:
https://www.meteogiornale.it/notizia/18838-1-alluvioni-agosto-2002-in-europa-genesi-e-evoluzione-evento

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