L’elemento saliente a breve termine.
Il mulinello ciclonico, formatosi a seguito dell’intrusione d’aria Artica sull’Europa occidentale, si trasferirà lentamente a nord, scavalcando l’arco alpino. Nel tragitto richiamerà sull’Italia correnti più fresche di Libeccio, il tempo si manterrà instabile ed i rovesci interesseranno anche le regioni Tirreniche e la Sardegna.
L’elemento saliente a medio termine.
La situazione evolutiva, lo si è detto precedentemente, non dovrebbe registrare sostanziali cambiamenti. In Atlantico permarrà un imponente blocco anticiclonico, costringendo le perturbazioni atlantiche a scorrere alle alte latitudini e innescando impulsi d’aria fredda di natura artica sull’Europa occidentale. Insisterebbe quindi una vasta struttura depressionaria che pare destinata ad estendersi, nuovamente, sulla Penisola Iberica. I risvolti in Italia, come vedremo in seguito, saranno evidenti ma gli effetti diversi a seconda delle diverse aree.
L’elemento saliente a lungo termine.
Quel che emerge dall’analisi odierna è una sostanziale persistenza barica, che dovrebbe risolversi con l’insistenza di un’ampia area ciclonica nelle zone occidentali del Continente.
Il trend a lungo termine:
Evoluzione che non depone certo a favore di una stabilità duratura e diffusa. La circolazione potrebbe avere risvolti ciclonici nei settori settentrionali peninsulari, mentre al Sud potrebbe prevalere una componente stabilizzante di natura dinamica e proveniente dal Nord Africa.
Elementi di incertezza:
Stiamo assistendo ad una fase primaverile dominata da profondi cambi di calore in senso meridiano. Di per sé un tipo di circolazione di tal natura nasconde in sé varie insidie previsionali. Poter prevedere con un certo anticipo le traiettorie seguite dalle masse d’aria di diversa estrazione è impresa ardua, ragion per cui gli scenari evolutivi del lungo periodo saranno condizionati sia dalla tenuta del blocco anticiclonico, sia dall’asse della saccatura artica.
Fattori di normalità climatica:
L’andamento termico medio evidenzia un calo nel breve periodo, riconducibile all’ingresso delle correnti più fresche occidentali. Temperature che sembrano orientarsi su valori temporaneamente più bassi della norma, per poi risalire e seguire una linea prossima alle medie. Pur con le dovute eccezioni. Non è escluso difatti che al Sud il termometro schizzi verso l’alto, mentre al Nord si potrebbe assistere a una persistenza del fresco. E il Centro Italia si troverebbe sotto il tiro incrociato dei diversi tipi circolatori.
Le precipitazioni, come avrete appreso dalle ultime notizie, stanno cadendo in modo abbondante su tutto il Nord Italia e coinvolgeranno ben presto anche il Centro. E’ lecito supporre importanti surplus pluviometrici nella prima fase di Maggio. Al Sud e in Sicilia, invece, la situazione appare relativamente normale, con fenomeni più sporadici così come si conviene all’ultimo mese della Primavera meteorologica.
Focus: evoluzione sino al 18 maggio 2010
Nei prossimi giorni il tempo si manterrà instabile nelle regioni del Centro Nord, anche se in alcune regioni a fasi alterne. Qualche rovescio si espanderà verso le zone tirreniche del Sud, ma nell’Italia Meridionale pare profilarsi un nuovo incremento della pressione a ridosso del fine settimana.
L’evoluzione non dovrebbe proporre sostanziali variazioni anche a medio termine, proponendo ulteriori apporti d’aria fresca e instabile sull’Italia Settentrionale e il rinforzo di un promontorio anticiclonico di matrice africana all’estremo Sud.
Evoluzione sino al 23 maggio 2010
L’ultima decade di Maggio potrebbe risentire della ferita artica, seppur destinata probabilmente a una graduale guarigione anche a seguito dell’indebolimento del blocco anticiclonico in Atlantico.
In conclusione.
Questo primo scorcio di Maggio, che in genere è più facile che proponga condizioni di bel tempo, si sta mostrando particolarmente dinamico e persino fresco. Staremo a vedere la durata e quali effetti avrà sull’andamento medio mensile.