Una vivace area temporalesca ha preso piede sul Sud Italia, rispettando pienamente le disposizioni che erano state anticipate, già da diversi giorni, dai modelli matematici. Il minimo barico nei bassi strati sul Tirreno Meridionale guida l’evoluzione dell’ammasso perturbato, composto da un fronte freddo che si allunga dalla Sicilia alla Tunisia, mentre il settore caldo investe le restanti regioni meridionali.
Il mare, col suo serbatoio di calore risulta essere un’autentica fucina di temporali: le aree convettive più importanti sono quelle al momento annidate sul Tirreno Meridionale e sul Canale di Sardegna. Non mancano sconfinamenti sulle zone di terraferma, in genere sulle zone costiere ma anche tra la Calabria e la Sicilia.
La parte meno attiva del fronte perturbato è risalita fin sulle regioni centrali, dove abbiamo la presenza di stratificazioni di scarsa consistenza, mentre parte del Nord può godere di maggiori schiarite. Nel contempo, tra le Venezie e le coste settentrionali emiliane stiamo assistendo ad un progressivo aumento dell’instabilità, da ricondurre agli spifferi d’aria fresca convogliati da un’ampia saccatura ciclonica che occupa una parte dell’Europa Centro-Orientale.
Nelle prossime ore lo spostamento verso est della perturbazione mediterranea potrebbe determinare il passaggio di precipitazioni localmente intense su alcune zone del Sud Peninsulare, come possiamo apprezzare dalla panoramica delle proiezioni del modello ad alta risoluzione: la prima mappa evidenzia gli scenari per questo pomeriggio, quando il Sud Peninsulare sarà interessato da temporali a carattere diffuso. A fine giornata parziale miglioramento, ma nuovi malloppi temporaleschi raggiungeranno la Sicilia.