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Il clima dello Zimbabwe: tropicale ma mitigato dall’altitudine

di Giovanni Staiano
11 Set 2010 - 08:27
in Senza categoria
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Le cascate Vittoria (fonte https://en.wikipedia.org, su licenza GNU Free Documentation License) e le rovine di Great Zimbabwe (fonte https://www.berclo.net)
il clima dello zimbabwe 15536 1 2 - Il clima dello Zimbabwe: tropicale ma mitigato dall'altitudine
Lo Zimbabwe, nell’Africa australe, non ha sbocco al mare, estendendosi da 15,5° a 22,5°S, quindi interamente a nord del Tropico del Capricorno, per una superficie complessiva di 391.000 kmq.
Fisicamente consta in massima parte di un altopiano, per lo più fra i 1200 e i 1500 metri (ma con cime che raggiungono anche i 2500 metri), che divide grezzamente il paese in due metà, il sudest e il nordovest. L’altopiano degrada verso le principali valli fluviali, interrotto da plateau secondari e valli che hanno effetti importanti sui microclimi locali (anche il Lago Kariba, oltre 5.000 kmq, al confine nordoccidentale, cambia il clima nelle sue vicinanze). Le principali valli fluviali sono quella dello Zambesi a nord, con le cascate Vittoria al confine con lo Zambia, quella del Sabi a est (dove il fiume corre a lungo parallelo al confine mozambicano), e quella del Limpopo a sud; qui l’altitudine è sotto i 500 metri e localmente scende sotto i 300. Le piogge aumentano da sud a nord, dal momento che i venti settentrionali sono più umidi dei meridionali, ma la distribuzione delle piogge è influenzata anche dal rilievo.

Nell’estremo sud-sudest, verso il Limpopo e nella valle del Sabi , le precipitazioni annue restano sotto i 500 mm, sono comprese tra i 500 e i 700 nella fascia centrale (toccando i 900 però sui rilievi più alti) e sul confine con lo Zambia a ovest del Lago Kariba e tra i 700 e i 1000 nel settore nord-orientale, superando i 1000 solo sulle montagne all’estremo est.

I venti al suolo sullo Zimbabwe hanno componente orientale tutto l’anno. Le acque calde della corrente del Mozambico sono una importante fonte di umidità per il paese specie nell’estate australe. Altra fonte di umidità è la cosiddetta “Congo Air”, corrente d’aria che altro non è che una ritornante da nordovest degli alisei di SE del sud Atlantico che si arricchisce d’umidità sulla foresta e i fiumi del bacino del Congo e, in particolari condizioni di pressione, si traduce in venti umidi che entrano nel paese da NW, da novembre a marzo.

La fascia di alta subtropicale si pone coi suoi massimi, uno nell’Oceano Indiano, l’altro nell’Atlantico meridionale, verso i 30°S, spostandosi verso nord di circa 4° in inverno, al contempo rinforzando. In estate invece i massimi anticiclonici, specie quello dell’Oceano Indiano, si portano un po’ più a sud. La suddetta fascia anticiclonica protegge quindi lo Zimbabwe dall’influenza diretta delle depressioni delle medie latitudini. Solo nell’estremo sud vi è una certa influenza dello spostamento ovest-est delle perturbazioni delle latitudini temperate.

Le piogge in Zimbabwe sono il risultato di sollevamento orografico, sistemi frontali, convergenza (intesa come incontro tra venti di NE e di SE, ne riparleremo) e convezione. Nei primi tre casi si tratta di forze meccaniche, mentre l’ultimo dipende dalla struttura della massa d’aria. E’ la convezione il processo che produce il 90% delle piogge nel paese. Le masse d’aria per dare luogo a piogge convettive devono essere umide e non troppo calde rispetto alle terre sottostanti, visto che l’instabilità è favorita quando le termiche che si sollevano dal suolo continuano a salire incontrando aria più fresca alle quote superiori. Le masse d’aria importanti per produrre piogge convettive in Zimbabwe sono la Congo Air, il monsone di NE e gli alisei di SE.

La stagione delle piogge va da novembre a marzo, quando sullo Zimbabwe si trova la ITCZ (Inter-tropical convergence zone), dove confluiscono le masse d’aria del monsone di NE, degli alisei di SE e della umida Congo Air. La minore piovosità del sud è correlata all’assenza di venti convergenti nell’area. Trattandosi di un paese in area intertropicale, è il regime delle piogge a determinare le stagioni e si distinguono quindi 4 periodi: stagione fresca, stagione calda, stagione delle piogge, stagione post-piogge.

La stagione fresca va all’incirca da metà maggio a metà agosto. Le alte sub-tropicali hanno i massimi intorno a 26°-27°N e sono più forti che in estate, introducendo così una massa d’aria fresca marittima verso il paese. Una cellula di alta addizionale sul Transvaal facilita la stabilità dell’aria secca e fresca che viene da SE e il risultato sono dolci temperature diurne nel range 20°/29°C e temperature minime basse, a volte addirittura fredde, nel range 4°/12°C. Non rare le gelate al primo mattino. E’ questa la stagione più secca.

Tra metà agosto e settembre le giornate si allungano e la fascia di alta sub-tropicale migra verso i 30°S. Questo provoca il rialzo delle temperature visto che la maggior parte del paese si trova sotto l’influenza delle masse d’aria tropicale secca. Non si hanno più gelate e le temperature più alte si raggiungono in genere tra fine ottobre e inizio novembre, con massime tra 26° e 35°C. Forti temporali sono comuni verso la fine della stagione calda, cioè dai primi di novembre, talvolta già a fine ottobre.

La fine della stagione calda segna l’avvio della stagione delle piogge, all’incirca da metà novembre a metà marzo, sebbene dalle esperienze passate le date varino sensibilmente. La maggior parte delle piogge in Zimbabwe sono associate con la ITCZ, essendo la massa d’aria più coinvolta la Congo Air. Il movimento verso sud della ITCZ è associato con i movimenti del sole nell’emisfero sud e la caduta di pressione verso sud. Sono poi i moti convettivi a scatenare i rovesci e i temporali responsabili del 90% delle precipitazioni totali, i cui quantitativi medi annui abbiamo già visto all’inizio. Nel periodo delle piogge una depressione associata al limite superiore degli alisei di SE si forma in genere tra una bassa sul dito di Caprivi (l’estremità nordorientale della Namibia) e una sul Canale del Mozambico, a separare i venti nordoccidentali umidi della Congo Air, che scorrono anche sullo Zambia, appunto dai più secchi venti da SE. Il fronte in genere si posiziona tra 12° e 16°S, con questa seconda posizione più favorevole a una buona stagione piovosa.

Alcuni anni il fronte si sposta sovente verso sud, oltre il Limpopo, e la stagione risulta così particolarmente piovosa in Zimbabwe e Transvaal. Altro aspetto importante è l’anticiclone in quota (500 hPa) che tende a stabilirsi sulla Botswana. La subsidenza, come è noto, inibisce la formazione di nubi e fa prevalere il sereno. Quando questa circolazione si estende anche allo Zimbabwe le precipitazioni nel paese calano drasticamente, in particolare nel sudovest.

La fine della stagione delle piogge varia leggermente da anno ad anno e si ha quando un aumento di pressione nel sud spinge la ITCZ verso nord, così da impedire il ritorno verso sud della Congo Air, con conseguente graduale essiccamento dell’atmosfera a tutti i livelli.

La stagione post-piovosa va da metà marzo a metà maggio circa e vede il graduale ristabilimento dei venti secchi e freschi. Le temperature cominciano a scendere con decremento più marcato nei valori notturni, favorito dalla maggiore serenità del cielo. Il tempo diventa sempre più dolce e soleggiato con un range delle temperature massime fra 23° e 31°C.

Lo Zimbabwe è anche esposto ai cicloni tropicali dell’Oceano Indiano sudoccidentale, che si originano in genere tra 10° e 15°S nel periodo della stagione delle piogge (novembre-marzo). Alcuni investono direttamente la parte orientale del paese, seppure declassati a tempeste o depressioni tropicali, ma ancora capaci di dare luogo a piogge molto intense, ma i più esauriscono i loro effetti più violenti sul mare, quindi sul Mozambico.

Nella seconda parte vedremo il dettaglio di alcune località del paese: https://www.meteogiornale.it/notizia/15537-1-il-clima-dello-zimbabwe-harare-cascate-victoria

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