Premesso che il mese di novembre in corso e soprattutto nella sua seconda decade e in questa, ormai giunta a metà cammino, terza decade, ci ha già portato dei buoni antipasti dal carattere prettamente invernale (siamo già a 7/8 gelate quasi consecutive sulle pianure del nord), ora analizzando la proiezione NAO sembrerebbe proporsi un più corposo assaggio dalle caratteristiche ancor più marcatamente invernali in coincidenza proprio con l’inizio dell’inverno meteorologico” (1° dicembre).
Diciamo comunque subito che la situazione evolutiva appare molto complessa, come sempre accade allorquando i modelli vedono la possibile formazione di un hp coi massimi pressori tra alta russia e paesi finnici…mettiamoci poi anche la poderosa spinta dinamica dell’hp delle azzorre in netta propensione verso estreme latitudini settentrionali europee e il vortice polare “in mezzo” a questi due “colossi”, e ben si può capire quanto difficile sia l’interpretazione
evolutiva sul medio-lungo termine!
Una situazione evolutiva che vede ormai sempre più latitante se non assente la depressione semipermanente (ex??) d’islanda, l’artefice prima della “zonalità classica” sul comparto europeo e l’unica in grado di ostacolare con la sua possenza, le reiterate incursioni verso estremi
lidi settentrionali dell’hp atlantico; in un contesto del genere, è alquanto scontato che la NAO si presenti con un indice negativo “reiterato”; ma bisogna altresì sottolineare che un indice marcatamente negativo non sempre indica un imminente contesto freddo e perturbato alle latitudini centro-meridionali europee.
Anzi spesso, un indice troppo negativo può essere il segnale di una depressione forte e ben organizzata a livello dell’atlantico portoghese e di un altrettanto forte anticiclone a latitudini islandesi-groenlandesi; una situazione di “partenza” di questo tipo, per il mediterraneo non è sinonimo di freddo quantopiù di una situazione perturbata ma con correnti sud-occidentali miti e umide nel suo “incipit”…
Ora, dalla lettura odierna della proiezione NAO per i prox 7/14 gg (https://www.cpc.ncep.noaa.gov), parrebbe possibile una fase iniziale proprio di tal fatta (negatività marcata) seguita però quasi immediatamente da una fase assai più fredda e sempre in un contesto perturbato (negatività meno marcata).
La situazione, lo ripetiamo, è assai complessa e pertanto sarà comunque buona cosa seguire gli aggiornamenti quotidiani delle emissioni “modellistiche”, pur tenendo presente che il mese di dicembre potrebbe presentarsi con caratteristiche prettamente invernale e con le quota neve in progressivo ribasso sulle regioni centro-settentrionali.