Una mancata trasmissione satellitare e la cronaca deve arrendersi ai limiti della tecnologia. Nella stringa sinottica delle 0600 UTC del 22 aprile mancano i dati della base russa Vostok, perciò non è possibile avere la temperatura minima del giorno finché i valori non saranno acquisiti a San Pietroburgo (fra due o tre mesi). Capita, a volte, che la trasmissione non avvenga, ma questa era importante perché avrebbe potuto contenere una minima quasi storica: certamente la più bassa, per aprile, dal 1998. Ecco l’intensità della progressione sinottica:
21 aprile, 06Z -75,9 °C
21 aprile, 12Z -77,5 °C
21 aprile, 18Z -78,6 °C
22 aprile, 00Z -78,8 °C
22 aprile, 12Z -79,6 °C
Insomma, dato che il valore minimo viene inserito nelle letture delle 06Z, la domanda è: il 22 aprile i -80 °C sono stati superati? È verosimile, dato che la massima si è fermata a -78,6 °C, ma occorrerà del tempo per saperlo con certezza. Di sicuro però, è stata infranta la minima del 13 aprile 1999 di -78,8 °C e avvicinato l’estremo del 19 aprile 1998 di -80,7 °C; che non è, si badi, il record assoluto del mese poiché, per quest’ultimo, bisogna risalire al 25 aprile 1964, quando si arrivò a -81,8 °C. Va aggiunto che la barriera dei -80 °C ad aprile è stata superata solo in un’altra occasione (1981) oltre alle due citate, in più di mezzo secolo di osservazioni.
In ogni caso, si conferma un inizio del semestre invernale (aprile – settembre) davvero inusuale per l’ultimo decennio. Il periodo 1-22 aprile mostra un fortissimo scostamento dalla norma alla base americana Amundsen-Scott (-7,2 °C); più contenuto, ma sempre importante, a Vostok (-3,2 °C), dove la media di aprile potrebbe risultare la più bassa dal 1999. Al momento dunque, l’anomalia termica positiva, che per circa un anno ha predominato sul Plateau Antartico, sembra archiviata; ma occorrerà osservare l’andamento termico del prossimo bimestre prima di poter dire una parola definitiva in tal senso.