Temporali, grandinate, trombe d’aria. E danni. Prima al Nord partendo dalla Lombardia e giungendo al Friuli Venezia Giulia, poi al Centro. Ieri un violentissimo temporale ha scosso il Molise, accompagnato da grandine e colpi di vento. I chicchi sono stati così grossi che i vetri delle auto sono andati in frantumi, interi campi coltivati sono stati rasi al suolo e ora la regione ha chiesto d’urgenza lo stato di calamità naturale. Risaliamo la Penisola e andiamo in Toscana, anch’essa percossa da molti temporali. Nel Pisano s’è rischiata un’altra tragedia – dopo quella avvenuta la passata settimana in Campania – a causa di un fulmine che ha colpito un padre e la piccola figlia mentre si trovavano in un agriturismo. Ricoverati le loro condizioni non destano preoccupazione.
Sembra quasi un bollettino di guerra ma non c’è di che stupirsi. Ve lo avevamo detto, l’energia in gioco era ed è tanta, tantissima. Il bacino d’aria calda era colmo e quella giunta da nord è molto fresca. Inevitabili i contrasti termici, con formazione di nubi torreggianti imponenti associate a temporali o veri e propri fortunali. Ieri, lo si è detto, è stata la volta delle regioni Adriatiche. Seguendo le previsioni non era certo una sorpresa, ma va detto però che non pareva che la fenomenologia potesse assumere tale consistenza. Poter prevedere dove, come e quando un temporale colpirà, è impresa ardua. Possiamo darvi un’idea circa il rischio che su quella zona si possano abbattere fulmini e tuoni, ma poi l’entità e la diffusione dipendono da tutta una serie di fattori locali che talvolta portano allo scatenarsi di autentici nubifragi.
Abbiam scelto di utilizzare l’immagine satellitare mattutina per mostrarvi la presenza di alcuni “mallopponi” temporaleschi. Li abbiamo indicati col simboletto del fulmine, ma si scorgono tranquillamente senza necessità di alcun artifizio. I più imponenti li notiamo sul Tirreno Meridionale ma mentre in Campania giungono per ora con maggiore difficoltà, tra la Sicilia orientale e il Reggino è da prima dell’alba che si sente il classico brontolio temporalesco. Qualche altro temporale è riscontrabile sul Mare Ligure e sul Tirreno Settentrionale, pressappoco in vicinanza della costa corsa orientale. E’ evidente che l’atmosfera è fortemente instabile e la situazione è destinata a precipitare ulteriormente nelle prossime ore, quando anche il riscaldamento diurno fornirà altro carburante.
Le precipitazioni si svilupperanno in particolare nelle aree interne e circostanti i rilievi. Dove? Certamente lungo la dorsale appenninica. Al Centro, stavolta, l’azione temporalesca potrebbe concentrarsi principalmente lungo il versante tirrenico. Al Sud e nelle Isole risultare più diffusa. Tuttavia in Sardegna e Sicilia, data la disposizione delle correnti da N/NE, sembrerebbe più probabile un coinvolgimento dei versanti orientali.
Saliamo al Nord. La cumulogenesi qui potrebbe limitarsi ai rilievi: Alpi, Prealpi e Appennino. In Val Padana e sulle coste la situazione dovrebbe presentarsi migliore, con ampi spazi di sole.
Intuiamo un quadro giornaliero tutt’altro che estivo, poi tra l’altro c’è anche da considerare che le temperature potrebbero calare ancora di qualche grado e difficilmente raggiungere la soglia dei 30 gradi. Soglia che sembra appartenere esclusivamente alle aree interne laziali e insulari, con punte di 31 e 32. Ricordate però di quali valori si discuteva la settimana scorsa? Beh, non crediamo possiate averli scordati. E’ per questa ragione che sentir parlare al massimo di 31/32 gradi, è qualcosa che disorienta. Stupisce. Ma fa piacere. Perché diciamolo, fa fresco, va bene, ma dopo tutto il caldo patito le scorse settimane un po’ di tregua ci voleva!