L’elevazione verso nord dell’anticiclone atlantico è la causa principale della discesa di correnti fredde e vivacemente instabili dall’Islanda e dal Mar di Norvegia verso il cuore dell’Europa, con temperature in ulteriore calo e valori di stampo prettamente autunnale. Si tratta di un afflusso di correnti settentrionali piuttosto organizzato, la cui aria fresca sta ormai sfociando sul Mediterraneo Centrale, costringendo rapidamente alla ritirata l’aria molto più calda pre-esistente.
Sta dunque rapidamente perdendo terreno la bolla anticiclonica africana sui mari italiani, ma il cambiamento ad opera delle correnti settentrionali risulta ben poco avvertito sulla Penisola Iberica, molto più protetta dal campo anticiclonico oceanico che trae peraltro supporto da una radice calda sub-tropicale in quota. I valori termici restano dunque molto alti in Spagna, seppure in calo rispetto ai giorni precedenti, ma con i 40 gradi sfiorati su alcune località dell’Andalusia.
L’ingresso d’aria fresca verso l’Italia è per il momento solo agli inizi e le correnti settentrionali stanno sfociando verso i mari italiani tramite la Valle del Rodano e la Porta della Bora: su quest’ultima l’ingresso della componente d’aria fresca è più incisivo, tanto che si fanno sentire evidenti contrasti termici con la genesi di una linea temporalesca che va scivolando dalle pianure del Triveneto verso parte dell’Emilia. Non stanno mancando fenomeni temporaleschi localmente organizzati, specie sul padovano, ma è bene dire che si tratta di zone dove le sfuriate temporalesche di fine stagione possono risultare particolarmente violenti. Ben al riparo il Nord-Ovest, ove i venti settentrionali riescono a penetrare dai valichi alpini sotto forma di venti di foehn.