Una profonda area di bassa pressione, fortemente strutturata a tutte le quote, si è andata a collocare sulle Isole Britanniche, alimentata da correnti fredde artiche che hanno parzialmente invaso le Isole Britanniche per poi spingere, sebbene con caratteristiche meno rigide, in direzione della Francia. La Scozia e l’Irlanda sono state interessate da nevicate fino a quote molto basse, ma il calo termico si va propagando verso l’Inghilterra, ove attualmente si trova collocato il perno dell’area ciclonica.
Sul lato ascendente della saccatura risalgono masse d’aria molto più temperate ed umide, che hanno interessato anche l’area del Mediterraneo Centrale ed i mari italiani. Il contrasto con l’imminente ingresso d’aria fredda ha intensificato gli effetti di un nucleo temporalesco, ora sul Nord-Ovest, collegato alla coda del lungo serpentone nuvoloso (fronte freddo) che tende ad arcuarsi fin sulla Scozia, sotto la regia del motore perturbato principale.
Il passaggio del fronte freddo ha riportato la neve sull’Arco Alpino, fino a quote attorno ai 1500 metri, in attesa dell’incursione d’aria più fredda che tuttavia coinciderà con un generale miglioramento. La foto ritrae Courmayeur, che ha ricevuto davvero apporti nevosi notevoli, mentre ora è in atto un parziale miglioramento post-frontale.
Le precipitazioni temporalesche, nel corso del mattino, hanno interessato la Liguria, risultando battenti soprattutto sull’entroterra savonese, ove i cumulati di precipitazione hanno superato i 50 millimetri. Le celle temporalesche hanno poi colpito il genovese nel primo pomeriggio, tanto che sulla zona di Pegli i pluviometri hanno registrato la caduta di 60 millimetri, in un lasso assai ristretto di tempo.
I nuclei temporaleschi, dopo aver interessato Liguria e Piemonte, stanno sfondando anche in Lombardia ed ora l’attività elettrica è segnalata anche sul milanese: il radar e l’immagine del Satellite sono davvero eloquenti sull’interessamento, in quest’ultimo frangente, del milanese, ma in genere di gran parte della Lombardia, l’Ovest Emilia e l’Alta Toscana: risulta tuttavia necessario ribadire che il grosso della perturbazione temporalesca, per quanto consistente, si muove velocemente verso levante, così da non insistere troppo a lungo su una medesima zona.