• Privacy policy
  • Chi Siamo
  • Contatti
lunedì, 19 Maggio 2025
Meteo Giornale
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi
Meteo Giornale

Il progetto DESERTEC: l’energia dai deserti, problemi tecnici, economici e geopolitici

di Francesco Aliprandi
06 Dic 2009 - 10:03
in Senza categoria
A A
il-progetto-desertec:-l’energia-dai-deserti,-problemi-tecnici,-economici-e-geopolitici
Share on FacebookShare on Twitter

www.abengoasolar.com: La centrale solare a torre PS20, inaugurata a Settembre vicino a Siviglia.
La realizzazione di DESERTEC può essere paragonata, sotto molti aspetti, a quella di un importante oleodotto o gasdotto transnazionale. Da un punto di vista fisico, in entrambi i casi si tratta di trasportare un bene (gas o elettricità) da un punto ad un altro costruendo l’adeguata infrastruttura e le opere necessarie allo sfruttamento: nel nostro caso centrali eoliche e solari piuttosto che pozzi di trivellazione; ragionando economicamente, si vuole vendere una merce su di un mercato posto ad una certa distanza dal luogo di produzione.

Si possono identificare delle componenti che devono essere presenti affinché un progetto di questo tipo sia, almeno in linea di principio, teorizzabile; fra queste vi sono sicuramente una riserva di energia, un fornitore per questa riserva, un mercato e un compratore, enti o società in grado di costruire, pagare e gestire – cioè far funzionare e manutenere – la rete di trasmissione, un prezzo di trasporto e, infine, le concessioni dai governi per l’attraversamento dei vari territori.

E’ bene puntualizzare che l’elenco potrebbe essere più breve nel caso più soggetti coincidano: ad esempio chi realizza la rete elettrica in corrente continua potrebbe poi anche provvedere alla sua gestione e magari costruire parte delle centrali; è però necessario che tutti gli attori coinvolti recitino la propria parte – cioè che siano disposti a prendere impegni vincolanti e in definitiva a trasferire ingenti somme di denaro – e che lo facciano entrando in scena nel momento giusto.

Il concetto alla base di DESERTEC si basa su 3 evidenze: esiste una fonte di energia potenzialmente sfruttabile e vendibile all’Europa, le richieste di energia elettrica sono plausibilmente destinate ad aumentare, e infine il problema della distanza è superabile con le attuali tecnologie.
Tutto questo si concentra in un concetto, un’idea, e da qui possono già partire i primi altisonanti proclami; successivamente, se abbastanza persone ed enti mostrano interesse, si procede con analisi più dettagliate che prendano in considerazione gli aspetti economici e tecnici, e questi studi a loro volta portano ad ulteriori annunci, memorandum di intesa e accordi simili. DESERTEC ora si trova più o meno a questo punto, ossia molto distante dal vedere la luce.

Da un punto di vista economico è plausibile supporre che il progressivo esaurimento dei combustibili fossili comporterà un aumento dei costi di produzione dell’energia elettrica; tuttavia da un lato i governi hanno ancora scarsa (o nulla) consapevolezza del problema, e dall’altro risulta difficile stimare l’impatto che tale esaurimento avrà sui prezzi di mercato e di quanto la competitività del solare a concentrazione possa migliorare nei prossimi decenni. Come detto in precedenza, l’accordo deve essere vincolante affinché costruttori e gestori di impianti e infrastrutture si impegnino ad iniziare le opere, e ciò implica probabilmente il ricorso ad un qualche incentivo che potrebbe essere collegato alla riduzione delle emissioni di CO2: il denaro in gioco infatti non si limita al costo delle centrali e della rete, ma è l’intero valore dell’energia elettrica venduta nell’arco di due/tre decenni o anche più.

E’ facile intuire come il compito di mettere tutti d’accordo già solo su questo punto sia estremamente complesso: per esempio ogni stato europeo che sia potenziale acquirente ha tariffe e gestori diversi per l’energia elettrica. Se si pensa alla rete in corrente continua che dovrebbe essere costruita ex novo, è vero che porterebbe una maggiore stabilità generale a quella già esistente, ma non appare immediatamente chiaro come ciascun paese dovrebbe contribuire alle spese di gestione dato che lo sfruttamento relativo dell’infrastruttura dipende molto dal grado di indipendenza energetica attuale e prevista del singolo stato.

Altre obiezioni e dubbi – di tipo etico più che politico – vengono da chi considera DESERTEC alla stregua di uno sfruttamento di tipo coloniale nei confronti dei paesi del MENA (Medio Oriente e Nord Africa); oppure da chi si preoccupa della stabilità di paesi la cui democrazia è ancora molto giovane, e dove sono possibili al limite attacchi di tipo terroristico.
Per quanto riguarda il primo punto, è evidente da quanto già esposto che DESERTEC rappresenta un’occasione di sviluppo per il MENA anche solo in virtù della maggiore disponibilità di acqua potabile ed energia che si realizzerebbe. Sul secondo è forse il caso di far notare come l’elevato numero di paesi coinvolti ponga per certi versi un freno a tentativi di ricatto – a meno di ipotizzare alleanze su larga scala decisamente poco credibili – e allo stesso tempo che la natura del bene commerciato lo rende poco adatto a limitazioni o tagli: l’energia elettrica non è infatti immagazzinabile, o lo è solo in piccolissime quantità nello schema previsto, e quindi un paese che bloccasse le vendite avrebbe a sua volta un danno non rimediabile (nel caso di gasdotti od oleodotti, invece, una mancata erogazione e vendita conseguente alla chiusura della linea può essere compensata successivamente).

A fronte di tante incognite, i problemi tecnici sembrano quasi delle inezie. Per le centrali a collettori parabolici, l’utilizzo di sali fusi come fluido termovettore ad esempio, anche in presenza di un sistema di accumulo termico, ad oggi non è ancora pienamente soddisfacente a causa della necessità di mantenerli sempre ad una temperatura ben superiore a quella ambiente pena la solidificazione (le centrali a torre invece non hanno questo problema); la richiesta di acqua per il ciclo termico e per la pulizia degli specchi – per inciso, viene eseguita da mezzi automatizzati e quindi necessita solo di una presenza in sala di controllo – è certamente soddisfatta se l’impianto si trova a poca distanza dal mare, ma può porre dei problemi nelle zone potenzialmente più interne e produttive perché con maggiore insolazione.

Sebbene le centrali ora in funzione non possano ancora essere definite commerciali, l’esperienza maturata nei vari impianti permette di affermare che non esistono ostacoli ingegneristici insormontabili ad uno sfruttamento su larga scala del solare termodinamico; la situazione appare invece molto più complessa sul piano politico ed economico. In ogni caso i prossimi anni saranno decisivi per la sorte del progetto: se si presenteranno un governo od una istituzione sufficientemente credibili ed autorevoli che siano in grado di far sedere tutti gli attori attorno ad un tavolo, l’approvvigionamento energetico del vecchio continente potrebbe dipendere un giorno anche dal sole che brilla nel deserto.

DESERTEC – parte I: www.meteogiornale.it/notizia/16520-1-il-progetto-desertec-1

CondividiTweetCondividi
Prossimo articolo
il-miracolo-della-neve-a-genova-si-chiama-tramontana-scura

Il miracolo della neve a Genova si chiama tramontana scura

Cerca in archivio

Nessun risultato trovato
Guarda tutti i risultati
crollo-termico-nel-weekend-a-partire-dal-nord,-estate-in-drastica-ritirata

Crollo termico nel weekend a partire dal Nord, Estate in drastica ritirata

28 Agosto 2018
qualche-temporale-su-alpi-e-sud-appennino,-altrove-solleone

Qualche temporale su Alpi e sud Appennino, altrove solleone

28 Agosto 2008
super-gelo-e-grande-neve-ad-inizio-marzo:-accadeva-15-anni-fa

SUPER GELO e GRANDE NEVE ad inizio marzo: accadeva 15 anni fa

1 Marzo 2020
le-grandi-piogge-a-portata-di-mano

Le grandi piogge a portata di mano

27 Ottobre 2008
Maggio 2025
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  
« Ott    
  • Privacy policy
  • Chi Siamo
  • Contatti

Innovazione Scienza S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 10463560960- Milano (MI)
Credit immagini: le immagini utilizzate su questo sito sono con licenza e copyright di Adobe Stock, Canva, Shutterstock, Dreamstime e Freepik.

Nessun risultato trovato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi

Innovazione Scienza S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 10463560960- Milano (MI)
Credit immagini: le immagini utilizzate su questo sito sono con licenza e copyright di Adobe Stock, Canva, Shutterstock, Dreamstime e Freepik.