Il trapasso tra i cicli 23/24 continua e, dopo la moderata attività di settembre, dal 2 ottobre il Sole è tornato a mostrarsi senza macchie. La quiescenza che ha caratterizzato l’astro negli ultimi anni sta facendo parlare, poiché si tratta del fenomeno più rilevante da circa un secolo. Da quando è stato registrato il primo spotless day (27 gennaio 2004) le previsioni sull’evoluzione del ciclo 24 sono state via via smentite e il raggiungimento del nuovo massimo posticipato dal 2010 a fine 2012 / inizio 2013. Ma, dal confronto col passato, quant’è profondo il minimo in corso?
Grand maximum moderno A iniziare dal ciclo 15 (1913-’23) l’attività magnetica è andata crescendo e, dopo il 1940, ha raggiunto livelli storicamente mai conosciuti. I minimi di questi cicli solari sono stati contrassegnati da pochi giorni senza macchie, e il fenomeno si è esaurito nell’arco di 5/6 anni al più; la latenza di periodi punteggiati da spotless days inoltre, è stata di 6/7 anni. La tabella seguente, riferita al trapasso dei quattro cicli che hanno preceduto l’attuale, sintetizza tale scenario con le date del primo e ultimo giorno senza macchie, nonché il totale degli spotless days:
cicli 19/20 dal 01.11.1961 al 10.08.1966 (227 giorni)
cicli 20/21 dal 23.07.1973 al 18.07.1977 (272 giorni)
cicli 21/22 dal 22.11.1983 al 14.07.1987 (273 giorni)
cicli 22/23 dal 02.04.1994 al 07.01.1998 (309 giorni)
In questa fase le macchie scomparivano in modo repentino, sopraffatte da un’attività solare molto intensa e, come si noterà, ogni trapasso è caratterizzato da una netta cesura temporale rispetto al successivo. Questo comportamento è stato associato al generale aumento delle temperature terrestri, poiché una maggior quantità di energia totale avrebbe agito su meccanismi climatici non ancora compresi.
Trapasso dei cicli 23/24 Nel solo 2008 si sono contati 265 giorni senza macchie, ovvero quasi lo stesso numero dei totali esposti nella tabella precedente; nel 2009 sono già 219 (al 5 ottobre) ma, entro fine anno, potrebbero superare i 270. A differenza del Grand maximum, quando il Sole entra in una fase di debolezza gli spotless days si spalmano su un arco temporale molto lungo, poiché l’attività magnetica non è sufficiente per sopraffarli. Se si raffrontano solo i sei anni iniziali del trapasso (quelli trascorsi attualmente), siamo già in presenza del terzo minimo più importante storicamente accertato (i cicli documentati giorno per giorno rimontano al 1849), con buona probabilità di passare al secondo posto entro dicembre. Ecco il quadro:
cicli 23/24 (2004-’09) = 728 giorni (al 5 ottobre)
cicli 11/12 (1873-’78) = 767 giorni
cicli 14/15 (1908-’13) = 850 giorni
Minimo di Damon Nella classificazione delle varie fasi si parla di cicli solari deboli e di Grand minima. A quest’ultima categoria appartiene il Minimo di Maunder (1645-1715: Grand minimum breve), in una scala che prevede fasi di quiescenza ancora più profonde, come fu il Minimo di Spörer (1416-1534: Grand minimum lungo). Il Minimo di Dalton (1798-1823) ebbe invece carattere di fase solare debole, in cui i cicli undecennali, ben distinti e riconoscibili, raggiungevano picchi di attività relativamente bassi (il ciclo 7 ebbe RI 48,7). L’ultima di tali fasi è conosciuta come Minimo di Damon (1856-1913): in essa i cicli furono caratterizzati da numerosi giorni senza macchie che, tra l’apparire e l’esaurirsi, si manifestarono per 9/12 anni, mentre la latenza di periodi privi di spotless days fu inferiore anche ai due anni. Lo scenario, riferito agli ultimi quattro trapassi del Minimo di Damon, è eloquente:
cicli 11/12 dal 19.05.1873 al 25.09.1883 (1.028 giorni)
cicli 12/13 dal 11.01.1885 al 17.12.1891 (736 giorni)
cicli 13/14 dal 10.11.1895 al 27.10.1906 (938 giorni)
cicli 14/15 dal 26.03.1908 al 02.10.1916 (1.019 giorni)
Con l’eccezione del ciclo 13, gli altri si prolungarono a tal punto che passarono meno di 16 mesi tra l’ultimo spotless day del ciclo 12 e il primo del trapasso successivo, 17 mesi tra i cicli 13/14 e 14/15; il trapasso dei cicli 13/14, in particolare, durò quasi 11 anni. Si tratta d’una manifestazione di giorni senza macchie robusta e temporalmente ampia; ed è proprio questa la dinamica che, al momento, sembra ricalcare il trapasso dei cicli 23/24. Si potrebbe poi dire che le fasi di debolezza solare possano essere a loro volta scomposte in due gradi di profondità: il primo, tipo Minimo di Dalton, si caratterizza per numerosi mesi spotless (il 1810 fu totalmente senza macchie); il secondo grado, tipo Minimo di Damon, comporta invece solo un numero di giorni spotless superiore alla media (che, si badi, è computata in relazione ai cicli degli ultimi 400 anni, ma che potrebbe essere molto diversa il giorno in cui si disporrà d’una più ampia base di calcolo). La fase di debolezza di secondo grado è, con ogni probabilità, la modalità più comune con cui l’attività solare si esplica: ecco perché alcuni studiosi insistono a definire normale questo trapasso. Quanto ai cambiamenti climatici, sono ben associati ai Grand minima, meno chiari in caso di fase solare debole, anche se non esclusi: quantomeno, se l’attuale venisse confermata negli anni futuri, dovrebbe favorire una dissipazione di parte del surplus di calore accumulato dalla macchina climatica terrestre durante il secolo scorso.
Sulla classificazione dei minimi: www.meteogiornale.it/news/read.php?id=19984
Sul Minimo di Damon: www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20808