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13 dicembre 2001: il blizzard che ghiacciò l’Europa

di Giovanni Staiano
14 Dic 2009 - 10:13
in Senza categoria
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13-dicembre-2001:-il-blizzard-che-ghiaccio-l’europa
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La situazione a 500 e 850 hpa alle 12 GMT del 13 dicembre 2001: configurazione a omega in quota, con circolazione ciclonica in quota (profondo minimo tra Slovenia e Austria), con temperature inferiori a -15°C a 850 hpa.
13 dicembre 2001 il blizzard che ghiaccio leuropa 16833 1 2 - 13 dicembre 2001: il blizzard che ghiacciò l'Europa
A molti appassionati italiani di meteorologia brillano gli occhi appena si pronuncia questa data: 13 dicembre 2001. Fu quello il giorno del “blizzard di Santa Lucia”, quando una “palla” di aria freddissima giunse accompagnata da gelidi e intensi venti orientali sul nostro paese. Fu appunto un blizzard, le nevicate al nord furono diffuse e non particolarmente abbondanti (buoni accumuli si ebbero però nelle zone pedemontane, favorite dallo stau), ma fu la particolarità della nevicata a fare notizia, non la neve da cuscinetto, ma una neve rafficata, “secca”, neve che poi rimase a lungo sui suoli del nord Italia, grazie al freddo intenso e prolungato che praticamente si protrasse fino alla metà di gennaio 2002. Una bella lettura di quell’evento sul nostro giornale è www.meteogiornale.it/notizia/1979-1-la-tormenta-di-neve-del-13-dicembre-2001-a-reggio-emilia.

Anche chi scrive visse una giornata, anzi una serata, meteorologicamente interessante, certo molto diversa dai canoni consueti. Quella che fino alle 17.30 fu una giornata invernale “normale” si trasformò infatti in poche ore in un evento assolutamente inconsueto. Alle 17.30 c’erano +6°C a Migliarino Pisano e nessuna precipitazione, ma nello spazio di poche ore si scese a 0°C, con un vento furioso da nordest che trasportava neve finissima e asciutta. Non ci fu un accumulo significativo, a malapena si arrivò localmente a mezzo cm, con copertura nevosa molto irregolare proprio per il forte vento, ma quell’uscita serale (il blizzard imperversò dalle 21 alle 23.30 circa) con mio figlio piccolo, con il vento che ululava e la neve fine che quasi accecava e pungeva dolorosamente sui pochi lembi di pelle scoperta, rimarrà per sempre un ricordo tanto bello quanto surreale nella sua unicità per queste zone.

Ma in questo articolo vogliamo approfondire cosa accadde quel giorno in Europa centro-orientale, in quelle terre che furono percorse dalla “palla” gelida prima di raggiungere il nostro paese. Usiamo il termine “palla” perché quello che attraversò l’Europa orientale dirigendosi verso l’Italia fu un vortice freddo tanto evidente dalle carte in quota, con il suo nocciolo di oltre -40°C a 500 hpa, quanto non visibile da una frettolosa lettura delle carte della pressione al suolo. Le intense correnti nordorientali pilotate dal forte gradiente barico tra un anticiclone centrato tra la Scozia e il sud della Norvegia (massimi oltre 1040 hpa), saldato con l’alta russa e in espansione verso l’Europa centrale (a Berlino i 1029 hpa delle ore 0 diventarono 1044 alle 23) e un campo di pressione intorno ai 1010 hpa sul Mediterraneo centrale (dove inoltre nella serata del 13 si scavò un minimo intorno a 1005 hpa a ovest della Sardegna) trasportarono molto rapidamente la goccia fredda in quota, permettendole così di mantenere quasi inalterate le sue caratteristiche.

Il nocciolo freddo, con temperatura di -20°C a 850 hpa, alle 0 GMT di quel 13 dicembre era situato al confine tra Polonia, Slovacchia e Ucraina (-19,3°C alla quota indicata a Legionowo, Polonia sudorientale), 12 ore dopo era centrato sulla verticale di Praga e alle 0 GMT del 14 dicembre era sulla verticale di Innsbruck, con temperatura a 850 hpa ancora inferiore a -15°C. Il radiosondaggio di Vienna registrò, a 850 hpa, -11,1°C alle 0 GMT del 13 e -18,5°C alle 12 GMT dello stesso giorno (per risalire a -13,9°C alle 0 GMT del 14), mentre a 500 hpa si scese fino a -43,5°C alle 12 GMT (con altezza di geopotenziale 522 dam). A Monaco, a 850 hpa, -5,9°C alle 0 GMT del 13, -12,7°C alle 12 GMT, -14,7°C alle 0 GMT del 14. A Poprad, in Slovacchia, -16,1°C a 850 hpa alle 0 GMT del 13, risaliti a -13,7°C 24 ore dopo.

In Polonia, Bialystok scese nelle prime ore del 13 dicembre a -17,7°C, ma fece ancora meglio in serata, quando il cielo si rasserenò e la minima precipitò a -19,3°C, per poi sprofondare a -21,3°C nelle prime ore del 14. A Varsavia il termometro non superò i -10,3°C, con minima -16,9°C e brevi episodi nevosi.

In Slovacchia, ai 2633 metri del Lomnicky Stit, nei Tatra, il termometro fermò la sua discesa solo a -28,5°C, mentre ai 2008 metri di Chopok scese fino a -25,4°C. -22,4°C la minima a Strbske Pleso (m 1355), -18,4°C ai 707 metri di Poprad. Bratislava ebbe una giornata ventosa e nuvolosa, con raffiche di neve (per esempio nevicava alle 3 del pomeriggio con -10°C), per cui non scese sotto -12,1°C (ma la massima fu -2,1°C, oltretutto registrata subito dopo le ore 0, alle 4 era già a -6°C con scaccianeve e raffiche a 58 km/h), salvo sprofondare a -18,1°C solo due giorni dopo, con l’inversione termica a farla da padrone.

In Repubblica Ceca, ai 1122 metri di Churanov il termometro scese fino a -20,2°C, a Lysa Hora (m 1324) si arrivò a -23,8°C. A Praga-Libus si fermò a -12,2°C, all’aeroporto Ruzyne a -13,1°C, anche qui con neve rafficata intermittente. A Ruzyne la massima fu -1,7°C, subito dopo le ore 0, già alle 5 c’erano -5°C con neve e vento a 37 km/h, le raffiche toccarono i 57 km/h alle 7, quando si registravano -7°C. Il 14 dicembre, nella capitale ceca, i termometri non superarono i -8°C.

Anche Vienna registrò la massima (-1,7°C all’aeroporto Schwechat) subito dopo le 0, prima dell’arrivo del blocco freddo. Alle 8 c’erano -9°C e raffiche di vento da nordest fino a 43 km/h. Dall’ora di pranzo fino a fine giornata, il termometro rimase sempre a -12°/-13°C (minima -13,2°C), con neve rafficosa in serata, a dispetto di una pressione al suolo che dai 1020 hpa delle 2 del mattino salì a 1037 hpa alle 24. Salisburgo, posta a ridosso delle Alpi, vide cadere più neve. La Dama Bianca scendeva già poco dopo la mezzanotte, con temperatura ancora in campo positivo (+0,9°C la massima), ma la temperatura precipitò durante il giorno, con il vento che ruotò dall’iniziale nordovest prima a nord quindi a nordest. Alle 14 c’erano già -8°C quando cessò di nevicare, ma il freddo si fece intensissimo in serata, con -16°C alle 21 e una minima definitiva di -16,6°C. Nelle prime ore del mattino seguente, Salisburgo sprofondò a -20,2°C (da notare che quel 14 dicembre la massima fu -10,0°C), valore quasi ripetuto il 15 dicembre, con minima -20,1°C.

Rimaniamo in Austria. Innsbruck fu sotto neve debole per quasi tutto quel 13 dicembre, ma con condizioni molto diverse tra le prime e le ultime ore della giornata. Fino alle 6 nevicò debolmente con poco meno di 0°C (massima -0,1°C) e calma di vento, poi iniziò il crollo termico e la tormenta. Alle 12 nevicava con -3°C, alle 16 con -8°C e raffiche di vento fino a 56 km/h. Verso le 18 la precipitazione cessò, il vento si attenuò ma il termometro continuò la sua picchiata, chiudendo la giornata a -12,5°C, per sprofondare a -18,1°C il mattino dopo (la massima del 14 dicembre non superò i -9,1°C). In alta montagna, ai 3105 metri del Sonnblick si raggiunsero i -28,3°C il 13 e i -28,7°C il 14 dicembre.

Andiamo in Slovenia. Lubiana registrava -1°C e neve debole alle 0 del 13 dicembre (-0,7°C la massima) e la situazione rimase più o meno invariata, salvo un calo termico -3°C fino alle 9, quando iniziò a rinforzare il vento da est, con accentuazione del calo termico. Dalle 9.30 alle 13 la temperatura scese da -3° a -7°C, sempre con neve e vento, con visibilità scesa a 500 metri durante il blizzard. Dopo le 13 la precipitazione cessò, il vento si attenuò e il termometro scese fino a -11,2°C in serata (e a -17,1°C la sera del 14). A fine giornata al suolo, a Lubiana-Brnik, c’era un manto bianco di 18 cm, cresciuto di 17 cm rispetto a 24 ore prima, malgrado i soli 10 mm di precipitazione.

Un salto in Baviera, infine. A Monaco il 13 dicembre iniziò con 1°C (massima 1,2°C all’aeroporto, 0,9°C all’osservatorio cittadino) e neve debole intermittente. La situazione era simile all’alba, con -2°C e deboli sfiocchettate. Il vento rinforzò intorno alle 9, accompagnato da rovesci di neve e temperatura in calo, tanto che alle 15 c’erano già -8°C, ma ancora nevicava alle 17 con -11°C. Le raffiche toccarono più volte i 48 km/h da nordest tra le 10 e le 13.30. In serata il vento si attenuò, il cielo schiarì e il termometro toccò i -13,8°C in città e i -13,6°C all’aeroporto. Il giorno dopo, in città, più che i -15,5°C di minima, colpiscono i -9,6°C di massima (-14,9°/-9,0°C gli estremi dell’aeroporto).

Con le correnti a componente settentrionale, in Baviera le precipitazioni sono molto più abbondanti a ridosso dell’arco alpino (per stau) e così fu anche quel 13 dicembre 2001. Monaco ebbe così 2 mm di precipitazioni (e 4 cm di neve al suolo), mentre Garmisch registrò 13 mm complessivi, con manto nevoso cresciuto da 5 a 24 cm. Anche nella famosa stazione alpina tedesca la massima fu registrata nei primi minuti della giornata, con -0,6°C, mentre la minima raggiunse i -15,2°C in serata (-21,9°/-11,8°C gli estremi del 14 dicembre). Ai 2962 metri della Zugspitze sia il 13 che il 14 si registrarono -29,7°C di minima.

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