Continua il gran gelo in Scandinavia. Martedì 13 ottobre, -21,9°C la minima di Pajala, in Svezia, quasi 19°C al di sotto della media delle minime di ottobre. Sempre in Svezia, citiamo queste minime: Parkalompolo -16,9°C, Nikkaluokta -16,1°C, Kvikkjokk -16,0°C, Vilhelmina -15,9°C, Karesuando -15,0°C. Si tratta di temperature 9°/12°C inferiori alle medie del periodo. In Finlandia, Ivalo -16,3°C, Salla -16,2°C, Sodankyla -16,0°C, Muonio -15,9°C, Kevo -14,1°C, Pello -12,1°C, Rovaniemi -9,4°C. Le medie delle minime di ottobre di Sodankyla e Kuusamo sono -3,5° e -2,0°C.
In Norvegia, nel Finnmark, il termometro è sceso martedì a -17,6°C a Karasjok e -13,1°C a Kautokeino.
Gran gelo anche sulle Alpi. -16,1°C la minima di martedì a Jungfraujoch (m 3480), -14,1°C a Corvatsch (m 3315), -9,3°C a Saentis (m 2490), dove la neve è arrivata a 25 cm. In Germania, -12,6°C alla Zugspitze (m 2962), dove ulteriori 49 mm di precipitazione hanno portato lo spessore del manto nevoso a 75 cm, -5,4°C a Wendelstein (m 1832, 13 cm l’altezza della neve). Primi fiocchi ai 720 metri di Garmisch e agli 810 di Oberstdorf. In Austria, -12,5°C a Sonnblick (m 3105, 50 cm l’altezza del manto nevoso), -7,5°C a Patscherkofel (m 2247), -7,4°C a Villacheralpe (m 2140). In Austria, la neve è caduta oltre i 7-800 metri, accumulando per esempio 1 cm agli 870 metri di Reutte (Tirolo). Acqua mista a neve localmente fino a 500 metri, per esempio a Salisburgo.
Precipitazioni molto abbondanti martedì nei Balcani, nevose in montagna. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, in Serbia, 80 mm a Kopaonik, 69 a Belgrado, 66 a Banaski Karlovac, 59 a Loznica, 57 a Plevlja, 56 a Zlatibor, 55 a Kraljevo, 53 a Veliko Gradiste. In Romania, 54 mm a Ocna Sugatag e Caransebes, 53 ad Arad, 51 a Cluj-Napoca, 47 a Drobeta Turnu Severin. In Bosnia, 48 mm a Sarajevo. Kopanik è a quota 1711 e la neve alle 18 GMT aveva raggiunto i 30 cm, 12 cm a Zlatibor (m 1029), 6 a Plevlja (m 784). Ma la cosa più sorprendente è che è stata quasi tutta nevosa la precipitazione a Sarajevo (m 630), con un altezza del manto nevoso di 20 cm. Gli estremi termici della capitale bosniaca sono stati 0,2°/5,7°C (5,7°/16,5°C le medie di ottobre). Sulla Bjelasnica, la montagna che sovrasta la città, lo spessore della neve si è fermato a 9 cm, a causa del fortissimo vento, con raffica massima a 230 km/h.
Forti piogge anche in Ucraina. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 51 mm a Khmel’Nyts’Kyi, 43 a Ivano-Frankivs’k, 37 a Zhytomyr, 35 a L’viv (dove a tratti è caduta la neve).
Prima neve anche sui Tatra, tra Polonia e Slovacchia. In Slovacchia, la neve è scesa nella serata di martedì anche ai 700 metri di Poprad, ma alle 18 GMT non c’era ancora accumulo, mentre il manto bianco era spesso 20 cm a Lomnicky Stit (m 2633, temperatura scesa fino a -12,0°C), 5 a Chopok (m 2008, minima -8,1°C), 3 a Strbske Pleso (m 1355).
Prime spruzzate di neve a bassa quota anche in Repubblica Ceca, dove a tratti ha nevicato anche ai 256 metri di Ostrava. Imbiancata (1 cm) Karlovy Vary, a soli 603 metri, 1 cm anche a Primda (m 742), 3 a Churanov (m 1122). Temperature molto basse, scese fino a -3,9°C a Serak e Lysa Hora, entrambe sui 1300 metri e con 6 cm di neve al suolo, mentre sono notevoli anche i soli 7,2°C di massima a Praga, dove la media delle massime di ottobre è 13,1°C.
Rovescio della medaglia della depressione che ha portato il maltempo e il freddo sui Balcani e nella Mitteleuropa, i venti meridionali che, ulteriormente riscaldati nella discesa dalle montagne dell’entroterra, hanno portato a livelli più che estivi le massime sulle coste turche sul Mar Nero. 33,0°C la massima a Samsun, 32,0°C a Hopa. La media delle massime di ottobre a Samsun è 19,7°C, quella di agosto 26,2°C.
Ojmjakon, famoso “polo del freddo” della Jacuzia, sterminata regione della Siberia, è scesa a -21,4°C martedì 13 ottobre, abbattendo per la prima volta nella stagione il muro dei -20°C.
Nel nord degli USA, prima neve in Minnesota e North Dakota lunedì. Tra le 6 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 7 mm di precipitazione nevosa a Minneapolis, con accumulo al suolo di 4 cm. Fioccate anche a Duluth, International Falls e Fargo.
Davvero infinita la vita di Parma. L’ex tifone, ora tempesta tropicale, dopo aver insistito a lungo in modo distruttivo nel nord delle Filippine, ha colpito le Isole Paracel, nel Mar Cinese Meridionale, quindi l’isola cinese Hainan, per poi puntare verso il Vietnam settentrionale. Alle 18 GMT di martedì 13 ottobre, la tempesta era centrata a 20,4°N 107,4°E, accompagnata da venti sostenuti fino a 100 km/h, ed era in procinto di fare landfall presso Haiphong. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 72 mm di pioggia sono caduti a Bach Long Vi, nel nord del Vietnam, 46 nella più meridionale Da Nang.