Povero ed onesto contadino, ma abilissimo tiratore, Dan Evans riceve dallo sceriffo della cittadina dell’Arizona dove risiede il compito di scortare fino al forte di Yuma il bandito Ben Waden, che è stato catturato dopo aver compiuto una rapina con la sua banda. Ma i banditi lo asserragliano nella cittadina, e dovrà riuscire a saltar fuori all’ultimo minuto insieme al prigioniero e a tuffarsi nel treno. Ottimo western con venature psicologiche, costruito su una serratissima unità di tempo, luogo e azione. Questo in sintesi “Quel treno per Yuma” (titolo originale “3:10 to Yuma”), il film del 1957 interpretato da Glenn Ford (nell’insolito ruolo di “cattivo”) e Van Heflin e diretto da Delmer Daves, che ha reso familiare anche al pubblico italiano il nome di questa città dell’Arizona.
Per completare l’introduzione cinematografica, ricordiamo il remake del 2007, diretto da James Mangold e interpretato da Russell Crowe (nella parte che fu di Glenn Ford) e Christian Bale.
Ma dove si trova Yuma? La città è situata nell’Arizona sudoccidentale, a pochi chilometri dal confine con il Messico, a sud, e con lo stato della California, ad ovest; immediatamente ad ovest della confluenza del fiume Gila con il fiume Colorado. La città, circondata dal deserto è uno dei posti abitati più caldi e soleggiati di tutta la terra (4.050 ore su 4.456 ore di giorno all’anno, pari al 90%, sono con cielo sereno), anzi secondo il Guinness Book of World Records è in assoluto il posto più soleggiato del pianeta. La distanza dal mare, esattamente dal Golfo di California, è di circa 100 km. La latitudine è 32,41°N, l’altitudine è di 43 metri, mentre la popolazione (dati 2006) è di 87.000 abitanti.
Il tempo quasi sempre stabile e con cielo sereno ha reso Yuma un’ottima base per i voli di addestramento dei piloti dell’Aeronautica militare statunitense.
Yuma Airport ha un record di caldo di 124°F (51,1°C), stabilito il 28 luglio 1995 (nello stesso giorno 125°F a Yuma Quartermaster Dep), mentre la temperatura più bassa fu stabilita nel gennaio 2007, con 13°F (-10,6°C) sugli altopiani presso la città il giorno 14, in cui il termometro scese a -3,0°C a Yuma/Mcas. In quei giorni gelidi di metà gennaio 2007, anche la vicina Mexicali, in territorio messicano, fece registrare alcune gelate. Questo episodio di gelo intenso fu devastante per le attività agricole dell’area. In particolare enormi furono i danni alle coltivazioni di limoni, con perdita tra il 75 e il 95% non solo del raccolto ma proprio degli alberi.
A Yuma Proving Ground il termometro scese fino a 23°F (-5,0°C) l’8 gennaio 1971. Il 14 gennaio 2007 si registrarono 22°F (-5,5°C) a Yuma Quartermaster Dep, stazione che riportò 21°F (-6,1°C) il 28 dicembre 2000. Si riporta inoltre un 19°F (-7,2°C) a Yuma Citrus Station il 24 gennaio 1937 (la stessa temperatura si era già registrata 2 giorni prima), stesso giorno in cui Yuma Valley scese a 14°F (-10°C). A Yuma città, 22°F (-5,5°C) il 24 gennaio 1937 e il 26 dicembre 1911.
Altrettanto eccezionale di questi eventi di gelo fu, nel settembre 1997, l’arrivo su Yuma della tempesta tropicale Nora, che aveva fatto “landfall” come uragano alla foce del Colorado, spostandosi poi rapidamente verso nord. Nora portò 91 mm di pioggia a Yuma, lasciando inoltre oltre 12000 utenze senza corrente elettrica.
91 mm in poche ore sono tanti, ma diventano un evento straordinario in un luogo come Yuma, nel cui aeroporto la media pluviometrica annua (1961-90) è di 81 mm (93 mm alla stazione Proving Ground). I mesi primaverili sono i più asciutti, praticamente non piove mai in maggio e giugno, ma anche i mesi più “piovosi”, si fa per dire, superano di poco i 10 mm di media, con 16 mm ad agosto e 11 a dicembre.
Ma nevica mai a Yuma? Almeno per gli ultimi due secoli, si ricorda una sola nevicata, nel dicembre 1932. Nel già citato gelido periodo del gennaio 1937, nevicò a Phoenix, cadde persino qualche fiocco nella messicana Mexicali, ma a Yuma niente.
Il caldo estivo, torrido, è intensissimo. Le medie delle massime di luglio e agosto sono 41,4° e 40,7°C, mentre quella di giugno si ferma a 39,6°C. La bassa latitudine e il soleggiamento intenso mantengono alte le massime anche nei mesi invernali, con dicembre, il mese più “freddo”, che ha una media delle massime di 20,2°C.
Ma torniamo all’estate, per aggiungere che sono molto calde anche le notti, con le medie delle minime di luglio e agosto di 27,0° e 26,7°C, con escursioni giornaliere sui 14°C. Giugno ha invece notti più fredde, con media delle minime 22,2°C e quindi escursione giornaliera sui 17°C. Giugno è, con maggio, il mese con la maggiore escursione giornaliera. Il cielo quasi sempre sereno favorisce escursioni notevoli, sui 14°C, anche in inverno, con dicembre e gennaio che hanno medie delle minime 6,8° e 6,7°C.
Le temperature medie spaziano dai 13,5°C di dicembre ai 34,2°C di luglio (ma anche agosto non scherza con i suoi 33,7°C medi), la media annua è 23,4°C.
I dati sopra riportati sono quelli dell’aeroporto, ma alla stazione Proving Ground le cose non sono molto diverse, salvo il fatto che le notti invernali sono un po’ più fredde, con medie delle minime di dicembre e gennaio di 5,8°C.
Insomma, per quanto secco (l’umidità media è intorno al 30% nei mesi estivi più caldi, intorno al 25% in maggio e giugno) e quindi relativamente più agevole da sopportare, il caldo estivo di Yuma è davvero intenso. Per fare dei confronti con altre città famose per il caldo estivo estremo, possiamo dire che l’egiziana Luxor ha una temperature media di 32,5°C in luglio, mentre nello stesso mese l’iraniana Abadan registra una terrificante media di 35,9°C. La pakistana Jacobabad ha il “picco” del caldo anticipato, con mese più caldo giugno, con una media di ben 36,8°C.