Le condizioni meteo appaiono molto dinamiche sul Continente Europeo, per un vigoroso cambio di circolazione a cui stiamo assistendo già da qualche giorno. Non sono più le correnti gelide siberiane ad imperversare su quasi tutta Europa, ma quelle più miti d’origine atlantica e persino nord-africana.
La traiettoria dei fronti atlantici risulta piuttosto bassa, in scorrimento alle nostre latitudini: questo si spiega con la presenza del cuore del vortice polare sul Mare di Norvegia, spodestato dal Circolo Polare Artico da un ingombrante anticiclone. Questo determina la presenza d’aria molto fredda in quota tra la Scandinavia e le Isole Britanniche, come si può apprezzare dal Satellite per la presenza di nubi piuttosto disordinate (sintomo d’avvezione fredda in quota) rispetto alle diverse perturbazioni più organizzate in movimento da ovest verso est con obiettivo anche la nostra Penisola.
L’estrema dinamicità dell’attuale situazione è ben avvalorata dal confronto delle immagini satellitari: osservando la prima foto relativa alla situazione di questa mattina, osserviamo un intervallo su gran parte d’Italia, mentre nella seconda foto, molto più recente di qualche ora, si osserva una diffusa nuvolosità, derivante dall’avanzata della nuova perturbazione da ovest.
L’ondata fredda ha ormai abbandonato anche il Nord Italia, dissipando quel cuscinetto gelido responsabile delle grandi nevicate e del gelicidio degli ultimi giorni. In Piemonte si sono avute ancora importanti nevicate nella scorsa notte, ma ora il termometro è in netta risalita anche su queste aree. Il disgelo è così in piena azione, ma con freddo che tenta di resistere sulle vallate più strette alpine, ove potranno verificarsi ancora ulteriori nevicate o fenomeni di gelicidio, dato l’ulteriore incremento termico in quota nella libera atmosfera. La rapida fusione della neve è peraltro all’origine di un ingrossamento dei fiumi: situazioni critiche segnalate sul bolognese e sullo spezzino, con parziale esondazioni dei fiumi Reno e Magra. Preoccupa anche l’Arno in Toscana, ma i maggiori timori sono più che altro rivolti alle prossime precipitazioni, che in talune zone potranno essere abbondanti.
I venti sciroccali, in azione già da qualche giorno, sono i responsabili di questa risalita termica, ma hanno anche favorito un rilevantissimo episodio d’acqua alta sulla Laguna Veneta. Nella scorsa notte la marea ha raggiunto il valore di 144 centimetri, definito come marea eccezionale. Osservando le statistiche, la marea odierna si pone all’11° posto nella speciale classifica storica. Non finisce qui l’acqua alta, stanotte altro picco previsto dal Centro Maree di Venezia pari a ben 135 centimetri.