L’inverno piovoso del nord Italia, e molto nevoso sull’arco alpino, trova corrispettivo anche nel Canton Ticino, i cui caratteri climatologici sono genericamente associabili a quelli dell’area prealpina padana, con una tipicità derivante dai grandi laghi italo svizzeri (Regione Insubrica). Scorrendo la serie pluviometrica di Lugano (curata da MeteoSvizzera), la stagione 2008-’09 ha totalizzato un quantitativo di oltre l’80% superiore alla normale (196,6 mm) che non si ricordava dal 1994, e che la inserisce nella graduatoria dei dieci inverni più piovosi, come si evince dal quadro sottostante, riordinato in senso decrescente:
1950-’51 538,2 mm
1977-’78 520,6 mm
1935-’36 445,0 mm
1959-’60 438,5 mm
1973-’74 425,7 mm
1872-’73 413,0 mm
1887-’88 405,3 mm
1896-’97 402,2 mm
1993-’94 397,3 mm
2008-’09 361,7 mm
Da notare che l’inverno in cima alla lista fu quello delle eccezionali valanghe di Airolo (12 febbraio), poiché le precipitazioni al piano (in buona parte in forma liquida) rispecchiano abbastanza fedelmente quelle nevose del versante sudalpino.
Va aggiunto che, sotto l’aspetto pluviometrico, il 2009 è iniziato con la stessa marcia del 2008, anno in cui a Lugano si sono misurati 2.121,5 mm, il quantitativo maggiore dal 2000 (2.149,3 mm) e ben superiore alla normale (1.577,4 mm). Tale cambio di tendenza è reso ancora più evidente se paragonato alla persistente scarsità di pioggia del 2003-’07, la cui media di 1.186,5 mm ne ha fatto, decisamente, il quinquennio più siccitoso nella storia dell’osservatorio (precedente 1942-’46: 1.301,3 mm).