Un nubifragio di grandi proporzioni ha colpito ieri la costa toscana, sfogandosi in particolare sulla città di Livorno, ma colpendo anche le zone limitrofe della provincia di Pisa.
Il temporale, iniziatosi attorno alle 10 del mattino, è proseguito anche nelle ore successive fino al primo pomeriggio, alternando anche fasi di violenta grandine.
I Pluviometri della zona, rilevabili sul sito di monitoraggio del Bacino Idrografico toscano, hanno segnalato valori di pioggia pari ad 125,0 mm a Livorno (con un “picco” di 42 mm in 35 minuti), 109,4 mm a Stagno, nell’immediata periferia, 64,6 mm a Collesalvetti, 113,2 mm a Coltano, tutte località situate nel giro di pochi chilometri.
Da segnalare anche gli “strascichi” nel Pisano, con i 76,4 mm caduti all’aeroporto di Pisa San Giusto.
Il temporale, autorigenerante, ha trovato il suo “carburante” nel contrasto tra l’aria molto calda ed umida presente sul Tirreno, e le prime infiltrazioni di aria fredda in quota provenienti da un fronte freddo in entrata dalla Francia, ma decisiva è stata anche la presenza del mare con il suo contributo di vapore acqueo, portato dalle correnti da sud ovest..
Tale temporale ha infatti seguito una “striscia” di direzione sud ovest – nord est, generandosi sul mare al largo delle coste livornesi, e proseguendo la sua traiettoria verso la provincia settentrionale di Pisa (79 mm sul Monte Serra), e le province di Lucca e di Pistoia, dove sono caduti tra i 30 ed i 50 mm di pioggia (quantitativi comunque minori rispetto alla costa).
Questi fenomeni, tipici della zona costiera toscana centro settentrionale, nel caso di correnti vorticose meridionali, fanno tornare alla mente anche altri episodi ben più catastrofici, come quello del nubifragio versiliese del Giugno 1996, nel corso del quale caddero oltre 400 mm di pioggia in poche ore.