Nella giornata di ieri la coda di un sistema frontale, dopo aver valicato le Alpi, ha interessato le regioni adriatiche trascinato da intense correnti nord/occidentali in quota. Questo schema resta ancora in prima linea e, nella giornata di domani, un nuovo affondo instabile seguirà la rotta del precedente coinvolgendo le zone alpine e saltando gran parte del Nord, per poi rigenerarsi sul Centro-Sud.
Le prossime mappe evidenziano la situazione barica per le ore centrali di domani. L’analisi in quota (prima immagine) ci consente di notare in particolare lo scorrimento freddo sul lato orientale della Penisola, annesso al veloce affondo perturbato con isoterme di -28°C sulle coste adriatiche e di -32°C sull’estremo angolo nord-orientale della Penisola. Il Nord non risentirà del passaggio perturbato grazie alla protezione offerta dall’Arco Alpino ed il dislivello barico (seconda mappa di analisi della pressione al suolo) che si creerà tra i versanti esteri e la nostra Val Padana imprimerà la discesa di venti favonici. Per le ore centrali di domani il minimo al suolo avrà già raggiunto le regioni meridionali adriatiche, ovvero quelle maggiormente esposte ai fenomeni d’instabilità.
Nella seconda parte della settimana l’Anticiclone tornerà ad assicurare condizioni di bel tempo un po’ ovunque, salvo disturbi nuvolosi di passaggio specie sulle zone alpine. L’Alta Pressione trascinerà aria anche ben più mite, come si può notare dalla mappa sotto, che mostra le variazioni termiche attese in quota (850 hPa) per Venerdì, rispetto alla giornata precedente.
Fino a quando attendersi la durata della fortezza anticiclonica? Praticamente mai negli ultimi mesi è accaduto d’avere a che fare con periodi di stabilità anticiclonica duratura. Secondo le ultime emissioni modellistiche già da Domenica è possibile una nuova erosione anticiclonica a partire dal Nord Italia, dagli esiti tutti ancora da definire.