Sono davvero imponenti le variazioni termiche subite dalla stratosfera polare negli ultimi mesi.
Se osserviamo infatti il grafico delle temperature alla quota di 10 hPa, possiamo osservare come durante l’inverno precedente, il 2007-08, la temperatura abbia seguito delle oscillazioni rispetto alla norma (indicata dal trattino verde), con un episodio pronunciato di Stratwarming tra Gennaio ed i primi di Marzo, seguito poi da uno Stratcooling con temperature lievemente più basse della norma, per poi normalizzarsi completamente durante l’Estate.
Notiamo inoltre come le variazioni termiche rispetto alla norma siano sempre molto contenute, nel periodo estivo, mentre possano essere assai pronunciate durante il semestre invernale.
Quest’anno abbiamo avuto un episodio di Stratcooling che ha raggiunto il record storico (temperatura inferiore alla norma anche di 25°C)i primi giorni di Gennaio, seguito da uno straordinario Stratwarming molto superiore al record storico del 1985 (temperatura che, alla fine di Gennaio, è stata superiore alla norma di oltre 40°C).
Attualmente siamo tornati alla situazione precedente, con uno Stratcooling quasi da record, mostrando così variazioni termiche fortissime nel giro di appena due mesi e mezzo, fatto che non ha praticamente precedenti nella storia delle rilevazioni satellitari stratosferiche (che, tuttavia, partono dal 1979, abbracciando così un periodo solamente trentennale).
C’è da domandarsi il perché di queste oscillazioni così marcate in un periodo di tempo molto breve.
Siamo in un prolungato minimo solare, che, tuttavia, dovrebbe essere favorevole ad uno Stratcooling, in quanto la radiazione ultravioletta proveniente dal Sole è più debole, e la formazione quindi dell’Ozono, che riscalda la stratosfera, è minore, invece abbiamo avuto in quest’inverno un’eccezionale Stratwarming che ha superato ogni limite storico.
E’ la dimostrazione di come ancora sappiamo poco di questi fenomeni così intensi, che si verificano a grandi altezze atmosferiche, ma che manifestano poi la loro influenza anche ai livelli più bassi della Troposfera.
Forse, ma è ancora un’ipotesi, c’è una certa influenza su questi fenomeni dell’aumentato quantitativo di raggi cosmici in arrivo sul nostro Pianeta, in seguito alla diminuzione del vento solare in atto in questo periodo di minimo.
Gli effetti dello straordinario Stratwarming della scorsa fine di Gennaio si sono manifestati con una forte anomalia a tutte le quote del geopotenziale polare, che, attraverso alcune pulsazioni successive, si sono manifestate anche ai livelli bassi troposferici a partire dalla seconda metà di Febbraio, anche se le anomalie massime si sono manifestate solo a partire da circa 200 hPa di quota (circa 11 mila metri di altezza).
Attualmente il forte Stratcooling presente a 10 hPa di altezza (31 mila metri di quota) sta influenzando il Vortice Polare fino ad una quota di circa 20 mila metri, mentre ad altezze inferiori predominano ancora le vaste anomalie positive di pressione innescate dallo Stratwarming di fine Gennaio.
La bassa Troposfera sembra quindi risentire ancora delle anomalie bariche provocate dal grande Stratwarming di Gennaio, e probabilmente seguiterà a risentirne per molti giorni ancora.