Il Continente Europeo è sempre più diviso in due parti contrapposte dal punto di vista meteo, come mostra inequivocabilmente il Satellite. Una forte struttura altopressoria governa le condizioni atmosferiche sul comparto occidentale apportando stabilità e mitezza, mentre invece aria più fredda artica si è fatta decisamente largo sui settori orientali del Continente, ove domina una saccatura depressionaria con perno fra la Polonia e l’Ucraina.
Gli effetti più incisivi della stabilità anticiclonica sono presenti sulla Francia, il Regno Unito e la Penisola Iberica, con temperature che su quest’ultima toccano ancora picchi superiori ai 25 gradi (27 gradi Bilbao). Ricordiamo che l’intera struttura di alta pressione si avvale di una radice di matrice sub-tropicale in quota, che pompa aria calda alle quote superiori dell’atmosfera. Il forte riscaldamento al suolo, che ha portato quest’esplosione primaverile sulle zone occidentali europee, è incentivato dal soleggiamento e dalla stessa subsidenza anticiclonica che, per via dei moti discendenti, porta l’aria calda a propagarsi più facilmente verso gli strati più bassi dell’atmosfera.
L’ulteriore risalita del promontorio di alta pressione sta costringendo le perturbazioni atlantiche a scorrere a latitudini sempre più alte. Come si può vedere dal Meteosat, il trenino delle perturbazioni scorre decisamente a nord del Regno Unito riuscendo a coinvolgere parzialmente solo l’Islanda, ove è giunto il messaggio mite dell’aria calda dalle latitudini più meridionali, con temperature decisamente superiori allo zero anche nei valori minimi notturni.
La situazione è nettamente diversa sull’Europa Orientale, ove è tornata aria da pieno inverno: il vortice freddo, individuabile tra Polonia ed Ucraina, è accompagnato da masse d’aria instabili di natura artico-marittima, come evidenziano le nubi a ciottolato che interessano la fascia balcanica ed i paesi della Ex Jugoslavia. L’avanguardia dell’aria fredda comincia a sfiorare le nostre zone adriatiche, in particolare i settori meridionali con nubi irregolari e venti di tramontana in rinforzo sulla Puglia.
Per il resto l’Alta Pressione mantiene ancora generali condizioni di bel tempo e gli unici disturbi di rilievo sono legati al transito di modeste velature stratiformi. Il respiro caldo del promontorio anticiclonico si è rafforzato sulle regioni di Nord-Ovest, con temperature repentinamente salite in quota a causa di uno zero termico posizionato attorno ai 3000 metri. Si segnalano valori piuttosto alti anche in pianura, con Torino e Cuneo che hanno raggiunto 21 gradi, mentre Milano ha finora bissato i 20 gradi di ieri. Aria appena più fresca lambisce invece in quota i settori alpini orientali, ma sulle valli dell’Alto Adige si registrano situazioni favoniche che favoriscono un clima pienamente primaverile, come dimostrano i 19 gradi di Bolzano o i 21 gradi di Trento.
L’afflusso dell’aria più fredda continentale inizierà a farsi sentire da domani, con un graduale peggioramento per i vivi contrasti termici rispetto alle masse d’aria pre-esistenti. Le regioni settentrionali saranno pressoché escluse dal maltempo e la diminuzione termica si avvertirà in misura più rilevante sulle montagne piuttosto che in pianura (forte gradiente termico verticale). Sul Centro-Sud avremo invece una ricaduta invernale notevole e non si sentirà solo per le temperature, ma per la fenomenologia spesso grandinigena o per le nevicate che potranno spingersi fino a quote piuttosto basse, tra venerdì e sabato, soprattutto sui settori del Medio Adriatico.