La straordinaria mitezza che aveva colpito la regione tra il 2 e l’11 febbraio si è presa una bella pausa., a causa di una discesa di aria artica di buonissima qualità che ha fatto scendere i termometri su valori più consoni al periodo in essere. Per spiegare meglio la situazione è meglio andare con ordine.
Nella giornata di martedì ci sono state le ultime deboli piogge, poi i cieli si sono via via rasserenati. Proprio in coincidenza con il primo rasserenamento, nella giornata di mercoledì, le temperature in pianura sono scese fino a sfiorare lo 0°, mentre in montagna le minime hanno toccato la doppia cifra negativa. L’aria artica ha iniziato il suo afflusso sulla regione, afflusso che tuttora si sta riversando.
Giustamente qualcuno ha notato che in pianura non ci sono state situazioni di forte gelo diurno. Perché? Ci sono due motivi essenziali. Il primo è che la massa d’aria fredda è di origini artiche: solitamente questo tipo di masse d’aria sono molto fredde in quota ma non nei bassi strati. Il secondo motivo è che la provenienza troppo settentrionale del flusso ha trovato nelle Alpi un ottimo sbarramento e perciò l’aria è scesa in pianura secca e più mite rispetto alla massa d’aria originale: una sorta di fohn freddo.
Al mattino sono ritornate le gelate, e di giorno si fatica non poco a superare i 10°. Se ci fosse stato un periodo soleggiato dominato da correnti meridionali, dopo la carrellata di perturbazioni miti, ora ci troveremo qui a discutere di una primavera più che anticipata.
Nella giornata di venerdì il quadro termico in pianura ha visto temperature tutto sommato invernali: comprese tra -3° e 0° al mattino, tra 8° e 10° al pomeriggio.
I cieli sono rimasti sereni e anche stamattina molte località sono scese sui -3°.
Diverso il quadro termico in montagna, lì il freddo ha fatto sentire immediatamente i suoi effetti. Nella giornata di giovedì la stazione posizionata sulla Marmolada ha toccato i -25° di minima, seguita da Marcesina a -19.7°, tra -12 e -15° la temperatura sui più importanti passi dolomitici. Cortina ed Asiago hanno sfiorato i -9°. Gelate diffuse nei fondovalle dolomitici e prealpini. Di giorno le temperature alle basse quote sono state di segno positivo, mentre alle alte quote sono salite a fatica sopra i -5°. Il gelo è tuttora forte ma non di carattere eccezionale, resta il fatto che dall’inizio dell’inverno questo è uno dei periodi più freddi che si siano vissuti alle quote medio-alte delle nostre montagne.
In conclusione
Il periodo freddo durerà ancora qualche giorno e con esso anche il sole. Quello che tutta la regione ha vissuto e si appresterà a vivere sarà uno dei periodi soleggiati più lunghi dal 27 ottobre: nel lasso di tempo che ci separa da quella data si sono alternate perturbazioni a coperture nuvolose e nebbiose che hanno lasciato poco spazio al cielo sereno diffuso su tutta la regione.