Le prospettive meteo stanno degenerando verso una fase fresca ed instabile che potrebbe risultare anche più vivace del previsto, se andiamo ad analizzare attentamente le ultime proiezioni modellistiche, che allungano gli strascichi d’instabilità a gran parte della prossima settimana. La saccatura è prevista spingersi fin sul Sud, ove al momento resistono sacche d’aria caldo-umida di natura pre-frontale. La spinta decisiva dell’onda ciclonica si avrà domani, coadiuvata dall’inserimento di un nocciolo freddo in quota sul Tirreno Centrale e di un minimo profondo al suolo sulle regioni meridionali.
Le temperature sono pertanto destinate ad un crollo severo su tutto il Centro-Sud nel corso della giornata di domani. Per cercare di comprendere l’entità dello scarto termico, osserviamo le variazioni termiche medie attese ad un’altitudine di circa 1500 metri (quota geopotenziali di 850 hPa), rispetto a quella che era la situazione delle prime ore della giornata odierna. La prima mappa mostra le variazioni attese per le ore centrali di domani (cali termici superiori ai 10 gradi in Sardegna e sulle regioni centrali), mentre la seconda mappa mostra le variazioni previste per la giornata di lunedì, sempre rispetto alla situazione attuale.
La nuova settimana dovrebbe essere piuttosto movimentata, soprattutto nella sua parte iniziale quando il vortice di bassa pressione sarà ancora sensibilmente attivo e alimentato da impulsi freschi ed instabili in arrivo dal Nord Europa. Le prospettive meteo non appaiono così ottimali nemmeno sul lungo periodo, a causa di un’anomalia anticiclonica che tenderà a persistere alle alte latitudini del Continente Europeo: provando a raffrontare i modelli GFS ed ECMWF, emerge come il Mediterraneo si verrà a trovare in una zona piuttosto fragile anche nella fase conclusiva della prossima settimana: nessun anticiclone riuscirà a diventare protagonista e tale limbo barico soffrirà probabili infiltrazioni instabili da due differenti aree cicloniche, quella sui Balcani (in precedenza sul cuore del Mediterraneo) e quella vicino alle coste atlantiche europee.