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Gli effetti del fronte artico del 20-24 giugno: bruschi cali termici e forti piogge

di Stefano Zerauschek
26 Giu 2009 - 17:06
in Senza categoria
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La mappa mostra la disposizione barica presente in Europa tra il 20 e il 23 giugno, con un anticiclone sulle Isole Britanniche (zona rossa che indica pressione più elevata della media) e una depressione sull'Italia (zona blu che indica pressione più bassa della media). Fonte: www.cdc.noaa.vog.
Un anticiclone dinamico sull’Atlantico orientale e una saccatura estesasi dalla Svezia allo Ionio settentrionale, hanno favorito la discesa di correnti fredde da N/E e attivato una profonda depressione tra l’Adriatico ed i Balcani. Le temperature sono scese di 8-12°C sul Nord/Est, sul versante Adriatico ed in alcune zone del Sud, mentre la neve è caduta fino a 1550m sulle Alpi orientali (Passo Pramollo/Nassfeld, Udine), accumulando temporaneamente qualche centimetro.

A partire dalla tarda serata del 19 giugno e nella nottata, si sono avuti temporali sulle Alpi centro-orientali con accumuli pluviometrici a crescere dal Trentino (25mm sulla Paganella, 27mm a Passo Rolle), al Veneto (50mm a Cortina, 56mm a Sappada), per raggiungere il massimo sulle Alpi Giulie, all’alba del giorno 20, con 79mm a Tarvisio e sulle Prealpi, con 91mm a Musi (UD).

L’aria fredda è, quindi, scesa sulla Pianura Padano-Veneta con temporali via via più organizzati procedendo verso levante con i massimi accumuli, ancora, in Friuli-Venezia Giulia, eccetto fenomeni estremamente locali come i 69mm a Torino ed i 65mm di Venezia, contro i 10 di Milano ed i 17 di Treviso.

Per il Friuli-Venezia Giulia si è trattato, al contrario, di un episodio di maltempo organizzato, diffuso e molto violento, anche a causa del concomitante deflusso di bora, la quale ha raggiunto i 107km/h a Trieste, alle 11 del mattino. I massimi accumuli di pioggia riguardano la costa, con 68mm a Trieste-Barcola e 54mm a Grado, la bassa pianura, con un picco di 86mm a Cervignano del Friuli, ma, soprattutto, il Carso triestino dove la tempesta ha accumulato ben 115mm a Borgo Grotta Gigante, in poco più di 4 ore e con un rovescio iniziale che ha apportato 16mm in 10 minuti. Per Borgo Grotta Gigante si tratta del giorno di giugno più piovoso da quando si rilevano dati in quella stazione (1967), superando, così, il precedente record di 105mm, risalente al giugno 1973! Ringrazio R.R. Colucci per i dati storici di quest’ultima centralina.

Il fronte, con relativa depressione in approfondimento, si è poi spostato verso meridione interessando anche l’Italia centrale, ove si sono avuti fenomeni, in genere, sparsi e brevi, ma localmente intensi (Grosseto 31 mm, Viterbo 68 mm), anche se caratterizzati da forti raffiche di vento e alcune segnalazioni di trombe marine lungo la costa laziale, nei pressi di Cerveteri, per, infine, insistere fino al giorno 24, soprattutto sul Medio Adriatico ed al Sud Italia.

Le precipitazioni più intense, in questa parte d’Italia, si sono riscontrate sulle coste abruzzesi, con 91mm in 4 giorni a Pescara, in Puglia nel Gargano e nel Salento con 111mm a Lecce, in Campania con un centinaio di mm a Napoli (totale mensile in centro città oltre 180 mm) e, soprattutto, in Sicilia, a Messina, con ben 149mm totali, dei quali 78 (5 volte il totale medio mensile) sono caduti il 24, giorno in cui la temperatura massima non ha superato i 21°C (valore addirittura inferiore di qualche decimo alla media delle minime della terza decade di Giugno per questa località) e con una minima diurna di appena 16°C nel primo pomeriggio, al culmine del nubifragio.
Il dato di Messina è ancora più rilevante se si pensa che a Catania, lo stesso giorno, si sono superati i 30°C e non sono cadute che poche gocce.

Infine, il retaggio umido di questa ondata di maltempo sta dando luogo ad instabilità, soprattutto pomeridiana, un po’ su tutte le zone interne del nostro Paese, anche in queste ore.

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