Il modello inglese è stato il primo a sostenere, con notevole anticipo (elaborazioni tracciate da circa una settimana), l’evoluzione che ci accingiamo a vivere nel corso di questa settimana. La saccatura ciclonica, che ha affondato il proprio asse verso il Mediterraneo Occidentale, non riuscirà ad evolvere verso levante e si attende così l’isolamento di un cut-off quasi stazionario tra le Baleari e la Sardegna. L’evoluzione sostanzialmente bloccata produrrà così una situazione di vivace instabilità, la quale non sarà in grado d’abbandonare buona parte della nostra Penisola prima del fine settimana.
Come nascerà l’isolamento del vortice in pieno Mediterraneo? Attualmente l’Anticiclone oceanico si sta iniziando parzialmente a coricare verso le Isole Britanniche e la Francia, così da mettere in difficoltà la tenuta della vasta saccatura che sta, pur faticosamente, tenendo impegnata buona parte dell’Europa Centro-Occidentale. Tra l’Iberia e le Baleari si sta organizzando il perno principale di tutta la struttura vorticosa, che man mano resterà isolato senza rifornimenti , proprio per il motivo appena esposto, pienamente riconducibile all’espansione del promontorio anticiclonico verso l’Europa Centro-Occidentale.
La falla depressionaria avrà parecchia energia da spendere e rimarrà attiva per diversi giorni, pur in fase d’isolamento (cut-off) poiché verrà recisa dal flusso principale convogliato dalla depressione nord-atlantica, che riprenderà a scorrere ad alte latitudini. L’eredità lasciata dallo slancio depressionario sull’Europa Occidentale comporterà pertanto una sequenza di giornate piuttosto instabili, a causa del notevole contrasto fra le interferenze nord-africane e l’aria fresca in quota annessa al perno della struttura ciclonica.
Dalla giornata di venerdì, il vortice tenderà sempre più ad indebolirsi, pur rimanendo centrato nei pressi delle due Isole Maggiori. Non vi sarà più un vero e proprio cut-off, ma sarebbe più opportuno parlare di goccia fredda in fase di colmamento, in quanto il minimo ciclonico tenderà a presentarsi strutturato solamente in quota. L’instabilità ridurrà la propria diffusione ed entità, limitandosi verso le regioni centro-meridionali e le Isole Maggiori. Inoltre, la fenomenologia sarà sempre più connessa al riscaldamento termoconvettivo: in poche parole i rovesci saranno più probabili nelle ore diurne, a causa del riscaldamento solare nei bassi strati che faciliterà i moti verticali ed il contrasto rispetto all’aria relativamente fredda presente in quota.
La svolta definitiva si avrà entro la giornata di domenica, con l’assorbimento del vortice da parte di un’onda depressionaria che andrà a scavarsi verso l’Europa Orientale. In questo modo, l’alta pressione euro-atlantica avrà il definitivo via libera per rafforzarsi sull’Italia e colmare quel vuoto rappresentato dalla lunga militanza della falla ciclonica. Si avrà così l’arrivo di una stabilità atmosferica, non minacciata nemmeno dalla tipica cumulogenesi ad evoluzione diurna.
Il lungo termine (fase iniziale della Settimana Santa) propone l’ulteriore consolidamento del campo di alta pressione, ma un’area depressionaria tenderà ad invadere parte dell’Europa Occidentale. Infiltrazioni umide oceaniche potrebbero pertanto farsi strada sulla nostra Penisola, lambendo in particolare le regioni settentrionali. Questa tendenza necessita d’ulteriori conferme, in quanto gli elementi attualmente a disposizione non sono sufficienti, in primis per la marcata distanza temporale, per capire le sorti meteorologiche della settimana che ci condurrà alle festività pasquali.