Marzo 2008 è stato un mese caratterizzato da un’estrema variabilità climatica: nel comparto italiano si è rivelato essere più caldo e più piovoso della norma, ma come al solito, non per tutte le regioni si può dare un giudizio unanime: ad esempio, se nelle stazioni del Servizio Meteo Nazionale alpine le temperature sono rimaste in un range di normalità, allo stesso modo si è avuto un mese decisamente caldo su buona parte del nord. In un range di anomalia termica lievemente positiva abbiamo avuto il versante tirrenico, mentre risultano sopranorma il sud, le due isole maggiori e il versante adriatico.
Questo andamento termico va ricercato nell’afflusso di correnti molto spesso occidentali, sia per quanto riguarda le situazioni perturbate, che quelle anticicloniche.
Ed è proprio in uno di questi episodi “favonici” con correnti nord-occidentali a carattere subtropicale che sono caduti alcuni record mensili per il mese di marzo, con valori resi ancora più clamorosi dal fatto che sono stati registrati nella prima decade.
Ecco i valori record raggiunti il 2 marzo:
Ferrara +27,6° (record precedente +25,3° del 22 marzo 2002)
Verona +27,2° (record precedente +26,2° del 29 marzo 1989)
Bologna +26,9° (record precedente +26,7° del 21 marzo 2002)
Altri valori vicini al record mensile sono stati registrati ad Ancona-Falconara +25,3° (record +26,8°); Bergamo-Orio al Serio +25,3° (record +27,1°).
In questi casi stiamo parlando di valori mai registrati nella prima decade del mese di marzo.
Non sono invece da segnalare particolari estremi negativi freddi quanto degli importanti picchi pluviometrici, concentrati sul medio tirreno, medio adriatico e Sicilia: a Napoli, ad esempio si è registrato il marzo più piovoso dal dopoguerra ad oggi con 195 mm (vedi nota). Situazione opposta invece al nord-ovest e Puglia dove gli apporti sono stati scarsi.
Nota per la piovosità di Napoli: valore registrato presso la stazione meteorologica dell’Università Federico II, mentre palesemente errati sono i dati riportati dalla stazione di Capodichino