Questa prima parte d’Aprile si è aperta all’insegna di condizioni termiche pressoché normali: ha fatto più caldo al Nord, ove ha dominato la presenza d’aria secca che ha incentivato valori diurni elevati, mentre le minime sono risultate più basse, specie in Pianura Padana.
Clima complessivamente più fresco (rispetto alla norma) al Sud, decisamente più esposto al flusso settentrionale, convogliato da una circolazione ciclonica fredda, posizionatasi nella seconda parte della scorsa settimana sul Mar Ionio. Ora la situazione sta cambiando e la settimana appena entrata si rivelerà decisamente diversa da quella passata, con aria ben più calda che colpirà le regioni meridionali.
Già dalla giornata di ieri le nubi ed i fenomeni hanno preso parzialmente di mira il Nord Italia, a causa della discesa di un’area vorticosa, fredda in quota, verso le Isole Britanniche, Mare del Nord e gran parte dell’Europa Centrale.
Questo nocciolo perturbato, coadiuvato da aria rigida alle quote superiori dell’atmosfera, è stata la causa delle nevicate, a quote sorprendentemente basse, dapprima sull’Inghilterra (coinvolta la stessa Londra), ma in seguito verso la Francia e la Germania.
Le nostre regioni settentrionali sono rimaste sul bordo meridionale, alla periferia di tale area ciclonica: la temporanea ritornante perturbata, più umida e mite di quella in scorrimento oltralpe, ha interessato in particolare le zone montuose alpine centro-orientali, determinando apporti precipitativi degni di nota soprattutto sul Trentino. Non sono mancate nevicate, anche a quote localmente inferiori ai 1000 metri d’altezza.
La giornata odierna ha poi avuto un rapido miglioramento anche sulle regioni alpine, per la risalita di un transitorio cuneo debolmente altopressorio in quota. La pausa non durerà a lungo, in quanto manca una figura anticiclonica protagonista, capace di frenare gli attacchi perturbati verso il nostro Paese.
Il mancato sfondamento del nucleo freddo verso il Mediterraneo è prevalentemente da attribuire ad una falla depressionaria, presente fra Arcipelago delle Azzorre e Penisola Iberica, destinata ad attrarre a sé, con moto retrogrado, il perno depressionario, in quota, centrato grossomodo sulle Isole Britanniche.
Il contrasto fra le due differenti aree depressionarie sta determinando lo sviluppo di una vasta perturbazione che si muove dalla Penisola Iberica verso il Mediterraneo Occidentale. Le propaggini nuvolose più avanzate stanno giungendo a sfiorare le coste sud/occidentali della Sardegna.
Il tragitto perturbato verso le nostre regioni non avrà tuttavia la porta spalancata e si muoverà lungo un prevalente binario di correnti sud/occidentali. Questo flusso risulta marcatamente più tiepido lungo le regioni meridionali, poiché dai chiari connotati nord-africani.
Le temperature appena registrare rendono palese testimonianza dell’avvento di correnti tiepide verso le estreme regioni meridionali e le Isole Maggiori. I valori hanno persino superato di poco i 25 gradi sul palermitano ed in Sardegna (Decimomannu, a pochi chilometri da Cagliari). Ma si tratta solo di un antipasto, in quanto nei prossimi giorni i valori termici potrebbero salire ulteriormente.
L’impulso perturbato di domani sarà solo il primo di una lunga serie, sempre sotto l’azione delle correnti sud/occidentali in quota, sospinte da un’onda depressionaria sull’Atlantico Portoghese, costantemente alimentata da impulsi d’aria fredda artico-marittima.
Le regioni meridionali, per una configurazione barica pressoché bloccata (si ergerà un muro altopressorio sub-tropicale sul bacino centro-orientale del Mediterraneo), resteranno pertanto esposte ad una serie costante di richiami caldi, d’estrazione nord-africa, che potrebbero toccare la fase culminante fra giovedì e venerdì, quando è atteso l’avanzamento verso oriente dell’ondulazione perturbata, la quale potrebbe nel contempo accentuare i toni del maltempo sul Nord Italia.