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Prosegue l’ondata di maltempo, coinvolto anche il Nord

di Mauro Meloni
07 Mar 2008 - 19:43
in Senza categoria
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Foto satellitare che misura la temperatura superficiale delle nubi. L'Italia è sotto una coltre nuvolosa assai spessa, generata dal transito di una perturbazione (Fotografia fonte EUMETSAT).
Il vortice di Bassa Pressione sul cuore del Mediterraneo si è davvero affezionato alla nostra Penisola; ancora oggi il perno della depressione insiste non lontano dalla Sardegna, come ormai stiamo assistendo ininterrottamente da quasi 48 ore.

Non esiste sbocco per l’area ciclonica, chiusa come si trova fra l’Alta Pressione delle Azzorre, protesa fino alla Penisola Iberica, ed un promontorio anticiclonico sub-tropicale di blocco, strutturato sul Mediterraneo Orientale.

Sulle zone orientali mediterranee si è così affacciata un’onda relativamente calda di matrice nord-africana in risalita fino alla Turchia, come accade esattamente sull’Italia quando delle aree cicloniche insistono con costanza sulla Penisola Iberica.

L’aria calda in risalita dalle latitudini tropicali si fa sentire soprattutto sull’Egitto, colpito da un’ondata di caldo rilevante, non eccezionale per il periodo. Il Cairo ha raggiunto tuttavia ben 34 gradi, un valore di circa 12 gradi superiore alla norma del periodo.

In quest’occasione, dunque, è proprio l’Italia la nazione prediletta da questo inossidabile vortice di Bassa Pressione, nato dalla penetrazione meridiana di un’ampia ondulazione associata ad aria artica piuttosto fredda in quota, in ingresso dalla Francia Meridionale verso il Mediterraneo Occidentale.

La successiva evoluzione ha determinato le conseguenze a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo ancora, con il maltempo diffuso non associato a temperature particolarmente basse, se non limitatamente a qualche settore; la direttrice piuttosto meridionale della penetrazione del nocciolo ciclonico ha causato il rapido taglio dal flusso principale settentrionale, con inevitabile evoluzione a cut-off, impedendo allo stesso tempo il naturale movimento verso levante.

L’insistenza del vortice in posizione quasi stazionaria è dunque la causa del maltempo persistente, con precipitazioni che hanno colpito un po’ tutta l’Italia, accanendosi maggiormente nelle aree particolarmente esposte al flusso di correnti in rotazione attorno al minimo barico. Il medio versante adriatico e la Sardegna Settentrionale sono state le aree che hanno maggiormente beneficiato di importanti accumuli pluviometrici, in qualche caso anche superiori ai 100 millimetri da inizio evento.

Nella giornata odierna le precipitazioni hanno avuto modo di risalire anche verso il Nord Italia, ove è sopraggiunta l’occlusione frontale, mentre al Sud è in atto un temporaneo miglioramento che precede l’avvento di ulteriori impulsi instabili. Le precipitazioni non si sono generalmente spinte oltre le zone meridionali padane, consentendo nevicate fino a bassa quota sul sud del Piemonte ed ancora sull’Emilia.

Proprio sull’Appennino Emiliano si sono raggiunti imponenti accumuli del manto nevoso, localmente oltre i 50 centimetri poco oltre i 1000 metri d’altitudine. Le ingenti precipitazioni, nevose fino a quote collinari, hanno ancora interessato fino alla scorsa notte le zone settentrionali della Sardegna. Sulle alture del Goceano si stimano fra i 60 e gli 80 centimetri di neve.

La situazione meteorologica è tuttavia destinata a migliorare progressivamente nel corso della giornata di domani, poiché il vortice perderà man mano energia, nonostante resisterà ancora incollato fra le Isole Maggiori ed il Tirreno Meridionale. Già in queste ore la quota neve è in progressiva risalita anche sull’Appennino Settentrionale, ove sta sopraggiungendo aria più mite dall’Adriatico, ma è un po’ tutta l’area perturbata a perdere man mano le caratteristiche fredde alle quote superiori dell’atmosfera.

La medesima struttura di Bassa Pressione tuttavia, pur impossibilitata a muoversi verso levante, non tenderà a colmarsi, in quanto sarà man mano riagganciata, fin da domani, da infiltrazioni di correnti atlantiche.

Durante il fine settimana quel che resta del vortice si sposterà decisamente attenuato verso lo Ionio, ma allo stesso tempo riusciranno a farsi facilmente strada delle incursioni oceaniche, che caratterizzeranno lo scenario dei prossimi giorni, con un primo peggioramento nella giornata di domenica atteso sul Nord-Ovest.

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